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Servono nuove “visioni” turistiche

Nel volume di Debora Calomino "Visioni Turistiche" un’analisi puntuale e approfondita del fenomeno

Servono nuove “visioni” turistiche
foto presentazione

Potrebbe sembrare un’idea bizzarra quella di voler parlare di turismo nel bel mezzo di un lockdown. Ma “Visioni turistiche – marketing, cultura e tendenze”, l’e-book di esordio di Debora Calomino edito da Maurfix, ha l’obiettivo di rimettere al centro le tematiche legate al marketing turistico fornendo idee agli operatori e riflettendo sul fenomeno come fatto economico e sociale. Abbiamo raccolto alcune considerazioni della giovane professionista originaria di San Lucido.
Partiamo dalla genesi. Come nasce l’idea del libro?
Durante gli anni avevo accumulato diverse riflessioni sul tema del turismo e del marketing territoriale. Così ho deciso di dar vita a questo volume, che in qualche modo si poneva anche in continuità con il mio lavoro presso una testata online di settore per la quale mi occupavo di studiare alcuni casi di successo.
Come questo volume si cala nel nostro contesto territoriale calabrese?
Nel libro faccio tanti esempi sulla Calabria, proprio perché gran parte della mia esperienza diretta si svolge qui. Parlo, ad esempio, del turismo sportivo che si pratica a Gizzeria con il kitesurf, oppure del turismo delle radici, praticato dai tanti turisti che ritornano per scoprire i luoghi dei loro antenati e, ancora, dei tanti festival presenti nella nostra regione.
Dagli esempi e dai casi citati, soprattutto per quanto riguarda la nostra terra, che quadro che ne viene fuori? Su cosa si dovrebbe puntare?
Intanto si deve lavorare molto sulla destagionalizzazione, evitando di concentrarsi solo sui grandi flussi di turismo. Bisogna puntare sui borghi, sull’autenticità. Sono degli elementi che nel volume tratto ampiamente. Il turismo vive di strategie di medio e lungo periodo da attuare con piani di marketing territoriale. Quindi è fondamentale costruire un turismo su misura che attragga dei target ben precisi di turisti. E poi, cosa che ritengo fondamentale, bisognerebbe tornare a puntare sulla competenza di chi si occupa di turismo.
A chi si rivolge quindi il volume?
A chi studia, a chi è curioso. Non si tratta di un volume che usa un linguaggio tecnico. Affronta diverse tematiche relative al turismo e credo che potrebbe essere utile anche a diversi amministratori locali che molto spesso hanno poca contezza di questo mondo.
Visioni turistiche. Un titolo che diventa anche profetico visto che ora non sembra così immediato pensare alle vacanze con la pandemia che imperversa in tutto il mondo.
Il titolo in realtà nasce prima della pandemia e mi è stato suggerito da una amica dopo aver letto una prima bozza. Poi però abbiamo deciso di farlo uscire dopo il lockdown, nel mese di luglio. Comunque ha la pretesa di voler richiamare in sole due parole una sorta di visione d’insieme di un settore che ha bisogno di essere indagato, studiato.

Copertina Visioni Turistiche

Uno dei capitoli di apertura è dedicato proprio al turismo al tempo del covid. Come lo analizzi.
In realtà si tratta di alcune considerazioni arrivate quando il libro era già quasi pronto. La situazione descritta è fatta di difficoltà. Le persone hanno bisogno di sicurezza. Non sappiamo quando si tornerà a viaggiare e se lo faremo come prima o se lo faremo meglio. Provo a fare qualche previsione, ma soprattutto apro degli interrogativi. Di sicuro si farà un turismo più consapevole, programmato con maggiore cura perché ora tutti sogniamo di poter riconquistare la nostra libertà, e il viaggio sarà uno degli aspetti principali. Ovviamente il tutto sarà condizionato anche dalle possibilità economiche che ognuno di noi avrà al termine di questo difficilissimo periodo.
Ampio spazio è stato anche dedicato al turismo sostenibile. Trovi che ci sia una rinnovata forma di attenzione verso questa forma di turismo?
Negli ultimi anni se ne sta parlando tanto. I cammini, il cicloturismo, la riscoperta della natura sono dei temi ritornati in auge. Resiste ancora il turismo di massa, ma tanti sono in cerca di esperienze particolari. In questo giocano un ruolo fondamentale i social che mostrano tante esperienze fatte dalle singole persone che in qualche modo “condizionano” gli altri vacanzieri spingendoli a emulare queste esperienze. La nostra regione dal punto di vista naturalistico offre davvero tantissime possibilità, che non sono solo il mare e le spiagge. Ad esempio, per citarne solo uno, i Giganti della Sila sono stati in assoluto il sito Fai maggiormente visitato in Italia.
Come è stato accolto il libro dagli addetti al settore?
Ho ricevuto tanti feedback positivi. Il libro sta continuando ad essere veicolato solo online perché, per ora, ha solo la versione ebook. Quindi sta viaggiando solo grazie al passa parola e alla pubblicità in rete perché non ho potuto fare una vera e propria presentazione con il pubblico. Ma vorrei poterla fare appena sarà possibile.
Come affronti il tema del turismo religioso?
Non ne ho parlato in maniera puntuale se non facendo riferimento ai pellegrinaggi che sono stati nella storia le prime forme di turismo in assoluto. Ho dedicato però maggiore spazio al turismo halal legato ai viaggiatori di fede musulmana. Un modo anche per parlare di integrazione culturale e per veicolare un messaggio di speranza e di pace. Tanti sono i turisti di fede musulmana che vorrebbero visitare e conoscere la Calabria, ma sono poche le strutture capaci di offrire i servizi richiesti. Quindi uno spunto per gli addetti ai lavori che vogliono ampliare la loro offerta e aprirsi ad un nuovo mercato internazionale.

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