Territorio
San Giovanni in Fiore. Incontri simbolici tra l’abate Gioacchino e altre figure storiche

Gli alunni dell’Istituto Comprensivo Alighieri-Bandiera hanno inscenato gli incontri tra l’abate calabrese, Dante, Costanza d’Altavilla e altri personaggi storici
Il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti a San Giovanni in Fiore è stato teatro, giovedì 29 maggio, di un interessante spettacolo-viaggio nella storia della nostra cultura, che ha intrecciato simbolicamente le vite di San Paolo, di Gioacchino da Fiore, di Costanza d’Altavilla, di Dante Alighieri, di Beatrice e di San Francesco d’Assisi. L’evento è stato curato dalle classi 5° A e 5° B dell’Istituto Comprensivo Alighieri-Bandiera della cittadina silana, e rientra nel progetto intitolato “Il mondo che vorremmo”. Gli alunni sono stati accompagnati, nelle fasi di allestimento della recita, dalla dirigente scolastica Loredana Lamacchia, dalla docente referente Gaetana Mascaro e dai docenti Teresa Stambene, Franca Durante, Antonietta Nicoletti, Francesco Fiore e Serafina Pulice. Presente alla rappresentazione il presidente del Centro Riccardo Succurro. I piccoli attori hanno inscenato l’incontro, universalmente noto nel mondo letterario, tra il Sommo Poeta e “il calavrese abate Giovacchino” che si ritrovano nel XII canto del Paradiso, più precisamente nel cielo del Sole dove risiedono gli spiriti che, nel corso della loro vita, si sono contraddistinti per la loro testimonianza di fede e per la conoscenza della verità divina. Dante conosceva la figura di Gioacchino e si era avvicinato da giovane alle sue teorie filosofiche, frequentando la scuola fiorentina del Convento francescano di Santa Croce. Questo incontro nel cielo del Paradiso non è fisico ma esclusivamente spirituale. È stato messo in scena anche il momento in cui Costanza d’Altavilla, madre di Federico II di Svevia, convocò l’abate florense a Palermo per confessarsi nella Cappella Palatina. Sono stati narrati anche i “racconti” di Beatrice riguardo a Gioacchino in prospettiva dantesca, mediante i quali la donna espresse la sua profonda ammirazione per la fede e lo spirito dell’abate calabrese. La donna angelo nel Paradiso sottolinea la necessità del rapporto tra fede, ragione e contemplazione, in linea con quanto insegnato dal teologo medievale. Lo stesso San Paolo, benché sia vissuto in un periodo storico diverso da quello di Gioacchino, condivide con quest’ultimo analogie di pensiero. Il fondatore del cristianesimo parla della natura della fede, della redenzione mediante Cristo e della vita cristiana vissuta alla luce dell’insegnamento di Dio. Analogamente l’abate, vissuto nel XII secolo, ricapitola la storia del mondo e della Chiesa, basandosi sull’idea della Trinità e sulle tre età della storia umana. Questo lavoro sottolinea l’interesse della scuola per la cultura gioachimita.