Cultura
Prima opera pittorica ufficiale dedicata a Leone XIV

La mostra è stata un’occasione per riflettere sull’operato del Papa, chiamato a creare unità e a connettere pastorale e contemporaneità
La salita al Soglio pontificio di Leone XIV ha stimolato la creatività di tanti pittori che, con la loro arte, gli hanno reso omaggio, dipingendo quadri con impressi i simboli che esprimono l’autorità del successore di Pietro. Il primo quadro ufficialmente dedicato a papa Prevost è stato svelato in occasione della mostra “Pontefice. Pastore. Padre. Pescatore”, aperta fino al 30 maggio presso la chiesa di San Gregorio Nazianzeno, in vicolo Valdina a Roma, e curata dal maestro Corrado Veneziano. Il capolavoro è il primo gioiello artistico ad aver ricevuto il patrocinio congiunto, sia da parte del Dicastero per l’Evangelizzazione e l’organizzazione del Giubileo 2025, sia da parte della Commissione cultura della Camera dei deputati. Il coinvolgimento di entrambe le istituzioni simboleggia il ruolo del Papa, che funge sia da guida spirituale che da guida immanente. Quest’olio su tela, alto oltre due metri e mezzo, è interamente dedicato all’Anello Piscatorio di San Pietro, l’oggetto che segna l’inizio della missione apostolica del Pontefice, indica la sua potestà ed è l’emblema dell’unione tra Dio, gli uomini e la Chiesa. Su di esso è impressa la figura del primo Apostolo con le chiavi e la rete, colui a cui Gesù disse “Ti farò pescatore di uomini”, e col quale il nuovo vicario di Cristo intrattiene un legame diretto. Il dipinto si sviluppa su uno sfondo azzurro, in cui cielo e mare si confondono. Al centro spicca Pietro, non come personaggio divinizzato e ieratico, ma come un marinaio del nostro tempo che getta la rete, per prendere pesci e per raccogliere l’umanità e portarla alla fede. Sembra abbracciare tutta la terra, muovendosi dentro una trama percorribile di coordinate geografiche costituite da meridiani e paralleli, che rimandano alle ferite e ai dolori del mondo. L’apostolo agisce dentro questa cartografia, cercando di portare avanti il difficile ma non impossibile compito della salvezza delle anime. Il tutto è circondato da un cerchio che allude alla completezza, alla perfezione, alla ciclicità, alla sfera terrestre e al bisogno di equilibrio in un mondo in crisi. La pittura diventa strumento di dialogo che unisce lo spirito con la storia, la tradizione con la geografia, la spiritualità con la politica. L’opera si rivolge alla Chiesa e al mondo intero, proponendo un legame tra le origini del messaggio evangelico e le sfide della società contemporanea. “Ho voluto riprendere l’antichissimo ‘logo’ dell’Anello di San Pietro, recuperandone lo spirito più trascendente ma cogente” ha riferito Veneziano. Esso diventa metafora non del potere ma della coesione del mondo. La mostra è stata curata dalla critica d’arte Francesca Barbi Marinetti.