Dal Sud Italia 10 vicari di Cristo

Le prove documentali disponibili offrono solo informazioni parziali sulla biografia dei pontefici

Il Meridione d’Italia ha dato alla Chiesa cattolica, nel corso della sua lunga storia bimillenaria, ben dieci successori di Pietro. Le notizie che possediamo sono estratte da varie fonti tra cui il Liber Pontificalis, la raccolta di biografie dei pontefici composta da diversi autori, la Storia ecclesiastica di Eusebio di Cesarea, il Catalogo Liberiano e l’Adversus Haereses di Ireneo di Lione. Nonostante i dati apparentemente precisi forniti da Liber Pontificalis, la cronologia relativa dei singoli ministeri petrini è malcerta almeno fino alla fine del II secolo, e sono del tutto prive di ogni possibilità di verifica le diffuse biografie dei personaggi, tradizionalmente considerati i più antichi vescovi di Roma. Telesforo nacque nella località calabrese di Terranova di Sibari, in provincia di Cosenza, dove condusse una vita da eremita. Eletto ottavo papa cattolico nel 125, combatté eresie come lo gnosticismo, introdusse il precetto del digiuno quaresimale per i fedeli e la messa di mezzanotte di Natale. Probabile compositore del Gloria in excelsis Deo, fu martirizzato ma non fu mai sepolto in Vaticano. Il suo pontificato terminò verso il 138, come ricorda Eusebio di Cesarea. Il diciannovesimo vescovo di Roma fu Antereo, il cui papato durò solo 43 giorni, dal 21 novembre 235 al 3 gennaio 236. Sebbene il Liber Pontificalis lo annoveri tra i martiri, è più attendibile che sia morto di morte naturale, dato che nel Catalogo Liberiano figura il verbo dormit, cioè “si addormentò”, usato per indicare i Santi Padri deceduti in modo naturale. Nacque nell’antica città magnogreca, poi municipio romano, di Petelia (l’attuale Strongoli nel Crotonese) e fu il secondo ad essere sepolto nel cimitero di San Callisto. Il periodo dal 259 al 268 vide la salita al Soglio Pontificio di Dionisio, il venticinquesimo capo della Chiesa di Roma, originario di Terranova di Calabria. Grazie ad una politica religiosa tollerante verso i cristiani, inaugurata dall’imperatore Gallieno (260-268), Dionisio riorganizzò la vita della Chiesa, a cui il monarca romano aveva restituito i luoghi di culto e i cimiteri, assistette i cristiani perseguitati, ebbe buoni rapporti con il suo omonimo Dionigi, vescovo di Alessandria, e fece accettare dalle varie comunità cristiane le sue istruzioni sulla distinzione delle tre persone della Trinità. Al IV secolo e, più precisamente, al periodo compreso tra il 309 e il 310 risale il breve ministero petrino, durato solo quattro mesi, di Eusebio. Questi nacque a Casegghiano vicino a San Giorgio Morgeto, in provincia di Reggio Calabria. Eletto trentunesimo vicario di Cristo, riaffrontò il problema dei cristiani da riammettere nella Chiesa, sfidando i rigoristi che gli opposero l’antipapa Eraclio. Per sedare la disputa l’imperatore Massenzio inviò i due antagonisti in esilio in Sicilia. Eusebio morì poco dopo e fu seppellito nel cimitero di San Callisto. Originario di Mesurgo (l’attuale Mesoraca nel Crotonese), San Zosimo fu pontefice dal 417 al 418. A causa del suo carattere impulsivo e della sua scarsa conoscenza della mentalità occidentale, fu criticato da molti vescovi per aver accettato la revisione, bloccata in un secondo momento, della condanna che il suo predecessore Innocenzo I aveva inflitto ai sostenitori del pelagianesimo, e per aver reintegrato, senza cercare prove, un sacerdote di nome Apiario, che era stato scomunicato dal suo vescovo. Fu sepolto nella basilica di San Lorenzo fuori Le Mura. Ci sono dubbi sull’origine calabrese di San Agatone (678-681) e di Leone II (682-683) che, secondo molte fonti, erano siciliani. Giovanni VII, invece, fu certamente calabrese e resse le sorti della Cattedra di Pietro dal 705 al 707. Nato a Rossano nel 650, stabilì buoni rapporti con il re longobardo, Ariberto, e riuscì a riottenere i beni confiscati alla Chiesa nel territorio ligure. Diede importanza al monachesimo e fece erigere una cappella a San Pietro in onore alla Madonna, in cui collocò la reliquia del Velo della Veronica. Dal 741 al 752 il vicario di Cristo fu san Zaccaria, nato a Santa Severina in provincia di Crotone. Riuscì a stipulare un accordo di pace con i longobardi e gettò le basi per una buona alleanza tra la Chiesa di Roma e la monarchia francese. Stefano III (768-772) fu calabrese o siciliano, mentre Giovanni Filagato, nato a Rossano nel 921, svolse il suo ministero di antipapa con il nome di Giovanni XVI dal 997 al 998, opponendosi al legittimo pontefice Gregorio V e restando nella storia come un usurpatore.