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Il Cosenza di Viali fa il passo del gambero!

Pessima prestazione dei rossoblù sul campo del Venezia. Ora Ascoli e Cagliari, poi urge intervenire sul mercato. 

Il Cosenza di Viali fa il passo del gambero!

Il Cosenza di Viali sembra un gambero! Tanti i passi indietro fatti registrare nella partita disputata a Venezia, dove i rossoblù hanno perso 2-0 senza mai rendersi pericolosi. Per il tecnico subentrato a Dionigi il ruolino al momento recita: 1 vittoria, 3 pareggi, 2 sconfitte. Era certamente lecito aspettarsi di più, soprattutto perché sono state affrontate delle dirette concorrenti per la salvezza. Inevitabilmente, sul bilancio di questi 40 giorni, incidono la mancata vittoria contro il Perugia e il ko in Laguna, soprattutto per il modo in cui è arrivato.

A Venezia il tecnico Viali ha sbagliato la formazione, riproponendo contemporaneamente D'Urso e Brignola, lanciando Nasti dal primo minuto al posto di Larrivey e Voca al posto di Calò, con Brescianini e Florenzi ai fianchi. Non si comprende il motivo per cui si è dovuto cambiare tipologia di giocatori (D'Urso invece di Merola), una soluzione che ha portato imprecisione, prevedibilità e difficoltà ad allargare il gioco sugli esterni. In realtà, il Cosenza del primo tempo somigliava più a quello di Dionigi o della pessima gara di Cittadella, che non a quelli, almeno leggermente migliori, contro Palermo e Brescia. 

La pochezza tecnica di alcuni uomini, soprattutto nella fascia centrale del campo, è cosa ormai nota, e occorre pazientare qualche altra partita prima della pausa invernale, auspicando - come già scritto pochi giorni fa - che Gemmi abbia già le idee chiare. Soprattutto, che sia finalmente consapevole che questo Cosenza proprio non stupisce. Anzi, si sta ripetendo tristemente la solita solfa delle ultime stagioni, con una squadra impelagata nelle zone calde della classifica e con partite deprimenti. 

Una cosa all'ambiente e alla società deve essere chiara: nella rosa del Cosenza non ci sono fuoriclasse che facciano cambiare il volto della squadra. Dubitiamo che ci siano anche grandi leader, neppure tra i giocatori più esperti, che a lungo hanno calcato palcoscenici prestigiosi. Troppe volte abbiamo sentito - ad esempio - caricare di responsabilità il giovane Aldo Florenzi. Il tanto movimento che fa in campo - si propone un po' dappertutto, perdendo in qualità la stessa azione - paradossalmente non aiuta il Cosenza. Questo giovane ha bisogno di crescere senza pensare di doversi prendere sulle spalle quattro o cinque ruoli ogni partita. Probabilmente rende meglio da sinistra e vicino all'area di rigore. Lì va sfruttato.

Aveva ragione Viali quando affermava che La Vardera è ancora acerbo per questo campionato. L'out sinistro difensivo va rafforzato con un calciatore di categoria, che sia utile tanto in fase arretrata, quanto nelle sovrapposizioni. Nessuno dei giocatori in rosa attualmente appare all'altezza alla luce delle difficoltà di questo campionato. Anche a centrocampo il bagaglio tecnico è inadeguato. Voca non è un regista, né un interditore capace, da solo, di fare da frontman della difesa. Brescianini, che pure all'inizio sembrava ben dotato tecnicamente, ha letteralmente spento la luce, e oggi appare spaesato e confuso, sin da quando ha la palla sui piedi. Occorre almeno un centrocampista.

Anche in attacco, dove Nasti non è mai andato al tiro, e Butic e un'incognita (e comunque certamente non si può parlare di un bomber) serve intervenire al più presto. Tutte le squadra di serie B hanno in rosa almeno un attaccante di caratura, che certamente gli assicurerà 8-10 gol, che saranno decisivi. Se il Cosenza vuole salvarsi, deve mettersi al pari delle altre. 

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