Gaspare Stumpo: Per me un percorso formativo a servizio della verità

Gaspare Stumpo è uno degli storici collaboratori di Parola di Vita

Sono trascorsi cento anni da quel 1° maggio 1925, giorno in cui i cattolici cosentini hanno fondato ‘Parola di Vita’, una “voce” del territorio, non solo della Chiesa particolare. La “voce” di una società impegnata, aperta alla conoscenza, proiettata nel nuovo secolo. Un momento storico in cui questo giornale ha assunto, grazie alla guida di don Luigi Nicoletti, sacerdote illuminato e coraggioso, un ruolo importante (spesso oggetto di censure) nella Comunità bruzia. Anni di vitalità e di impegno civile: cronache, approfondimenti, esperienze di fede, indicazioni dottrinali. Un ruolo mutato e ridefinito all’indomani del Concilio Vaticano II°, che ha consentito a PdV di incidere con vigore e di ampliare la propria visione (e interazione) rispetto ai grandi cambiamenti epocali. La ripresa delle pubblicazioni dopo il ventennio “interlocutorio” degli Ottanta e Novanta del Novecento con l’implementazione delle attività dirette da don Enzo Gabrieli, a partire dalla creazione di un gruppo redazionale attivo prima nella sede di Mendicino e, successivamente, in quella di Cosenza, unitamente alla rete di collaboratori, ha favorito la realizzazione di un settimanale moderno, attento alla vita della Chiesa, ai ritmi e alle novità sociali. Una proposta vincente per qualità di contenuti e livello di gradimento, ricca di argomenti, capillare per tipo di fruizione, aperta al contributo dei laici. Consapevole del bagaglio esperienziale maturato in ambito giornalistico e associativo ho aderito al progetto con la convinzione che sarebbe stato per me l’approdo (e la ripartenza) di un percorso formativo personale e professionale al servizio dell’informazione e, prim’ancora, della verità. Diciassette anni trascorsi a raccontare fatti, a raccogliere opinioni, a valutare scelte all’interno delle piccole realtà di provincia, seguendo i dettami del giornalismo etico e i valori pratici del Cristianesimo. <Parola di Vita> ha accolto il “nuovo” rappresentato da Internet e dalla tecnologia informatica mediante l’utilizzo di software e piattaforme social. Ha favorito l’integrazione tra sistemi analogici e sistemi digitali ottimizzando tempi e modi legati alla gestione e alla diffusione delle notizie. Infine, ha intuito la complementarietà di Radio Jobel consentendo alla struttura di aggiungere alla connotazione cross-mediale quella trans-mediale, di mantenersi al passo coi tempi e di diventare una delle più longeve testate giornalistiche nazionali. I premi, le partnership, la partecipazione (e il sostegno) ad eventi artistici e culturali, l’attenzione da parte delle istituzioni e del mondo accademico, hanno garantito prestigio confermando la qualità (e l’affidabilità) della proposta editoriale diocesana.