Mons. Nolè: “sostenuti da San Francesco di Paola nel cammino verso la santità”

Festa cittadina del compatrono della diocesi. La consegna delle chiavi della città da parte del Sindaco e la celebrazione dell'Eucarestia. Al centro il tema della misericordia secondo i suggerimenti della liturgia. Nel pomeriggio alle 18 la processione con il simulacro del Santo.

“Sostenuti da San Francesco nel cammino verso la santità”. È la certezza e l’auspicio espresso da monsignor Francesco Nolè, Arcivescovo di Cosenza – Bisignano, nel corso della Messa a Cosenza in onore del Santo paolano, compatrono dell’Arcidiocesi.

Il “gigante della santità” – come lo ha definito il parroco don Francesco Cassano, ha accolto ancora una volta tantissimi fedeli per la sua festa. Prima uscita pubblica anche per il Sindaco rieletto, Mario Occhiuto che ha affidato al Santo l’olio votivo e le chiavi della città. Una tradizione che si perpetua e richiama l’affidarsi di Cosenza a San Francesco. Un legame significato dalla grande devozione che ogni giorno e dappertutto viene espressa al taumaturgo. Un sentito applauso ha accompagnato i momenti iniziali della celebrazione, con le chiavi – portate in processione dalla casa comunale al Santuario.

Monsignor Nolè ha evidenziato “lo stile di carità, di amore, di disponibilità di San Francesco”. Una festa cittadina che arriva “nel giorno particolarmente della misericordia, perché come abbiamo ascoltato nella prima lettura e nel Vangelo, è tutta misericordia da parte di Dio”. Immagini della Scrittura che richiamano la bellezza “dell’amore, della lealtà, dell’amicizia”, l’importanza “di un animo ben disposto, di un gesto di umiltà”. Come quello della peccatrice che si china sui piedi di Cristo. “Dio è sempre disponibile a perdonare” – la certezza di mons. Nolè. “Dio vuole la fedeltà, perché lui è fedele, non scherza con la misericordia, ce l’offre, ma vuole che ci cambi la vita. Non è un atto soltanto esteriore, che non ci trasforma in persone perdonate che sanno perdonare. Lo scopo della misericordia è di riconciliarci con lui e con i fratelli. So chi è perdonato sa cosa significa perdonare i fratelli”. Il Vangelo, così, esprime “una pagina di misericordia straordinaria”, l’esperienza di una peccatrice “che ha capito di avere davanti a lei il Figlio di Dio e che vale la pena di umiliarsi”. È la fiducia in Dio, la certezza “che quel suo gesto cambierà la sua vita”. Oltre “i giudizi piccoli e grevi” – oltre la nostra difficoltà a comprendere l’atteggiamento di Gesù. “Lei ha molto peccato, però ha molto amato. Perciò i suoi molti peccati le sono perdonati. Perché l’amore vince tutto. L’amore è essere fedeli e non tradire, dare la vita” – precisa mons. Nolè.

“San Francesco aveva capito il grande dono della fede che aveva ricevuto dal Signore e non ha perso tempo. Ha deciso di seguirlo”. Mons. Nolè ricorda che “all’inizio non aveva tanto chiaro quello che dovesse fare, il Signore ci vuole far crescere pian piano. È come un papà e una mamma che vuol crescere i suoi figli, li educa. Se entriamo nel cammino educativo di Dio, questo ci porta alla gioia”. L’esperienza è quella dei santi, come quelli cosentini, richiamati da San Francesco. Testimoni che hanno saputo fidarsi della misericordia di Dio. “Sono debole, ma in te ho fiducia. Non ci saranno peccati imperdonabili perché il suo amore perdona tutti”.