Attualità
Sospese le attività di Caritas Gerusalemme

Tensione in Medioriente, prosegue lo scambio di colpi tra Israele e Iran
In Israele Caritas Gerusalemme sospende le operazioni. Intanto in Israele “tutti i colleghi di Caritas Gerusalemme, da venerdì mattina, hanno sospeso tutte le operazioni, sia dentro Gaza che nel resto della Palestina”, spiega al Sir Danilo Feliciangeli, responsabile del Servizio Medio Oriente e Nord Africa, di ritorno da un incontro in Libano con tutte le Caritas del Medio Oriente, Nord Africa e Corno d’Africa. “Purtroppo, le comunicazioni con Gaza sono interrotte e non abbiamo notizie – prosegue -.
Da Caritas Gerusalemme ci dicono solo che c’è stato un ulteriore peggioramento: prima c’era il rischio dell’attacco israeliano, ora c’è anche il fronte iraniano.
Quindi c’è il doppio rischio che piovano missili addosso. È una situazione in cui non si può dire: ‘Qualcuno vincerà, qualcuno perderà, o cambierà qualcosa in positivo’. Il sentimento più evidente è la frustrazione, la stanchezza, oltre a tutto il dolore che stanno vivendo da un anno e mezzo. La sensazione forte che emerge è un’incapacità totale di vedere un po’ di luce, di speranza, di prospettiva”.
“La guerra è una sconfitta per tutti”. Don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana, ritiene “la situazione molto complessa: si stanno rimettendo in gioco gli equilibri del mondo, e questo sta accadendo attraverso la regione mediorientale, che da sempre è un focolaio, un luogo dove non si riesce a trovare una convivenza stabile, né tra religioni, né tra interessi diversi”. La cosa grave è che “ancora una volta si è affidato alle armi il potere di ridisegnare i confini, ma soprattutto i ruoli.
Un potere, però, che genera morte. Lo ribadisco di nuovo con forza: la guerra è una sconfitta per tutti. Qualcuno vincerà, forse, ma la gente non vincerà mai. Perché sono sempre i più deboli a perdere la vita”.