Chiese di Calabria
Mons. Oliverio alla Pftim: “l’anniversario di Nicea per mettere al centro Gesù Cristo”

Il vescovo di Lungro chiamato a relazionare alla Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale sull’anniversario dei 1700 anni del concilio di Nicea
“Il concilio di Nicea ha costituito un momento fondamentale nella vita della Chiesa, segnando un passaggio significativo nella definizione della fede, tanto da diventare nei secoli un costante punto di riferimento, soprattutto nel XX secolo, quando i cristiani hanno iniziato a incontrarsi per superare divisioni e pregiudizi. Ogni cristiano è chiamato a farsi promotore di unità in un contesto ecclesiale affinché la fede confessata diventi fede vissuta”. Lo ha detto oggi mons. Donato Oliverio, eparca di Lungro, intervenendo alla Pontificia facoltà dell’Italia meridionale di Napoli all’incontro “Nella luce della Pasqua: il concilio di Nicea nella Chiesa del XXI secolo”, con una relazione dal tema “Il concilio di Nicea: Cristo al centro del mondo di oggi”. Per mons. Oliverio, “oggi sembra quanto mai necessario promuovere la conoscenza storico – teologica del concilio e della sua ricezione, per far comprendere quanto sia attuale e fecondo per la vita quotidiana della Chiesa chiamata a confrontarsi con antiche e nuove sfide a livello universale e a livello locale”. Il vescovo di Lungro ha evidenziato come “in questo anno giubilare” occorre “una maggiore conoscenza di ciò che è stato il concilio di Nicea”, al fine “di mettere al centro della vita cristiana il Cristo, vero Dio e vero uomo, ed essere testimoni fedeli del suo vangelo”. Difatti, “l’anniversario, come ci esorta papa Francesco, non è da sprecare e non sarà sprecato nella misura in cui ci aiuta a mettere Cristo al centro” e “i 1700 anni della celebrazione possono aiutare noi cristiani di oggi a ripensare, nel senso di una conversione del cuore, a un ricentramento della nostra vita in Cristo Gesù per una nuova tappa dell’evangelizzazione”. “Oggi – ha proseguito mons. Oliverio – è necessario tornare ad annunciare al mondo l’immensità delle tre persone divine che ci salvano”. Per mons. Oliverio, poi, “il Concilio interpella i cristiani di oggi a trovare una data comune per la celebrazione della Pasqua, dal momento che non siamo ancora capaci di unirci nella celebrazione della resurrezione di Cristo in una sola data”.