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Squadra forte ma incompleta. E Lupo va via
Peccato, perché la squadra è forte. Peccato non averla completata, anche perché bastava poco, bastava inserire qualche uomo in più, numericamente e anche qualitativamente, nei reparti più fragili. Invece, come sempre, la logica non è proprio il forte del Cosenza, e così la rosa risulta striminzita. Eppure bastava un portiere di categoria, un terzino destro che fosse da alternativa a Cimino e due attaccanti. Anche perché il Cosenza il centravanti neanche ce l’ha, e Mazzocchi, generosissimo, non potrà durare ancora a lungo. A ben vedere di Cosenza è l’unica squadra del girone a non avere un ariete e punto di riferimento nella tre quarti avversaria. In questa maniera vincere il campionato è una chimera, e certamente i rimpianti cresceranno. Che il Cosenza non brilli proprio per linearità lo dimostra anche il fatto che il direttore sportivo Fabio Lupo, che nella conferenza stampa di presentazione di luglio declinò tutte le progettualità del nuovo corso del Cosenza, a settembre ha già risolto il contratto con la società di via Conforti. Un film già visto, un altro motivo per non vedere assolutamente il futuro particolarmente roseo.
