Primo Piano
Regionali. Dieci domande di PdV a Roberto Occhiuto

Cosa l’ha spinta a ricandidarsi alla presidenza della Regione?
“In questi quattro anni ho dato tantissimo per la Calabria. La decisione di anticipare le elezioni e ricandidarmi, nasce dalla volontà di portare a termine interventi avviati su settori strategici come la gestione dei rifiuti, il rilancio degli aeroporti e la riforma dei consorzi di bonifica, ridotti da undici a uno solo. Mi candido a rigovernare, forte di quanto realizzato e con la visione di un nuovo futuro, per proseguire nel percorso tracciato”.
La Calabria terra bella e amara. La sanità è una priorità. Quali passi si possono compiere per uscire dall’emergenza perenne?
“La sanità calabrese è commissariata da quindici lunghi anni. Un commissariamento che – fino a quattro anni fa – ha significato paralisi, scelte calate dall’alto, bilanci incerti e nessuna programmazione reale. Oggi, però, siamo finalmente ad un passo dalla fine di questa stagione difficile. I bilanci consolidati, gli ospedali in costruzione, i Livelli essenziali di assistenza che crescono progressivamente. La prossima tappa è una riforma complessiva dell’offerta sanitaria regionale”.
Sulla viabilità e i trasporti si gioca un pezzo del futuro della nostra Regione. Quali sono le priorità?
“Solo per la Statale 106 sono arrivati negli ultimi 4 anni 3,8 miliardi di investimenti. Si tratta di un impegno inedito e straordinario, con tutte le progettazioni che camminano spedite. Il futuro sistema di mobilità regionale punterà a rafforzare il trasporto ferroviario per le medie e lunghe distanze, sostenere la metropolitana regionale, elettrificare l’ultimo tratto della linea Jonica”.
Le aree interne sono a costante rischio spopolamento. Ci sono margini per ripensare a una rinascita dei borghi con servizi adeguati?
“Per contrastare il fenomeno dello spopolamento e favorire la rinascita dei piccoli Comuni delle aree interne, la Regione attiverà il programma “Casa Calabria 100”, che prevede la concessione di un contributo fino a 100mila euro destinato all’acquisto e alla ristrutturazione di abitazioni. La nostra volontà è quella di continuare a sostenere i presidi di comunità nei territori interni, nella convinzione che anche attraverso l’incremento e alla destagionalizzazione del turismo si possa giungere a una progressiva rivitalizzazione delle nostre aree interne”.
La Calabria ha costante bisogno di politiche di welfare concrete. C’è possibilità di programmare un futuro migliore in ambito sociale?
“In questi 4 anni abbiamo gettato le basi per costruire una Calabria che punta a un welfare moderno, inclusivo e territoriale, in cui la collaborazione tra istituzioni, Comuni, Terzo Settore e comunità locali diventa la chiave per garantire diritti, pari opportunità e qualità della vita a tutti i cittadini. La riforma del welfare rappresenta uno degli assi centrali del nostro programma”.
L’agricoltura è un volano per la Calabria. Ma anche in questo caso occorre impiegare bene o fondi a disposizione. Su cosa puntare?
“Abbiamo sostenuto l’agricoltura calabrese con azioni concrete e mirate. Per garantire liquidità alle aziende, è stato rafforzato il bando sul biologico, che oggi prevede una spesa di circa 50 milioni di euro l’anno. Alla luce di quanto fatto, con sguardo al futuro, intensificheremo le azioni su olivicoltura, meccanizzazione, trasformazione e cooperazione, puntando su tre parole chiave: innovazione, formazione e promozione”.
Bandiere blu ma anche inquinamento. Pur nel balletto dei dati rimane il problema. Il turismo ne risente…
“Dopo decenni di criticità, oggi la Calabria può vantare un indice di balneabilità pari al 93%. Un risultato frutto di un lavoro capillare che ha visto la mappatura e la regolarizzazione degli scarichi fognari di strutture pubbliche e private, insieme al sostegno concreto ai Comuni per ottimizzare reti fognarie e impianti di depurazione. Con l’operazione “Mare Pulito” ogni estate sono stati raccolti oltre 10 tonnellate di rifiuti marini. Non c’era mai stata nella storia della nostra Regione un’opera così intensa ed efficace per aumentare la qualità del nostro mare”.
La criminalità continua a essere un fattore. Tanto è stato fatto dallo Stato, ma l’emergenza rimane alta. Ci sono azioni possibili da mettere in campo?
“In questi anni abbiamo scelto di lavorare fianco a fianco con le forze dell’ordine e con la magistratura, rafforzando una sinergia che ha permesso di respingere l’assalto della ‘ndrangheta e di colpire le sue ramificazioni sul territorio. E continueremo a farlo perché la cultura della legalità non è uno slogan, ma la condizione necessaria per costruire una società giusta, libera e capace di dare opportunità a tutti. La Calabria merita di essere terra di lavoro, sviluppo e futuro, non di paura e sopraffazione”.
Unioni e fusioni di Comuni. Che margini ci sono secondo lei in Calabria e dove è più opportuno?
“La Calabria ha più di 400 Comuni, alcuni molto piccoli. E tanti scontano un deficit amministrativo, patrimoniale, di personale. Un percorso di fusioni di alcune amministrazioni, che parta dal basso, sarebbe certamente utile”.
Comuni e scuole. Come potenziare le strutture scolastiche per generare cultura?
“L’obiettivo della nostra programmazione futura sarà di continuare a puntare sull’istruzione come vero motore di sviluppo del territorio. Parallelamente agli investimenti previsti dal Pnrr, con i quali abbiamo affrontato la povertà educativa legata all’infanzia, assicurando ai più piccoli strutture e servizi integrativi adeguati, la Regione proseguirà le tante iniziative già avviate dando seguito ai bandi già programmati”.