I giovani? Chiamateli “Speranza”

Una giornata di incontro, preghiera e testimonianze al santuario diocesano del Santissimo Crocifisso di Cosenza

“Chiamiamoci Speranza”. Lo hanno scritto sulla maglietta. Lo portano nel cuore. Sono gli oltre 100 giovani che hanno risposto all’invito dei frati Minori cappuccini di stanza nel santuario del Santissimo Crocifisso a Cosenza e della diocesi per una giornata – testimonianza di incontro, preghiera e contemplazione.
Un momento di ripartenza dopo le vacanze estive e a un mese dal Giubileo dei giovani, al quale tanti di loro hanno partecipato con le parrocchie e i movimenti.


Il Crocifisso nei mesi di agosto e settembre è luogo giubilare. Così, i tanti giovani hanno potuto accostarsi al sacramento della riconciliazione, attingendo alla misericordia di Dio.
La giornata era iniziata con un richiamo all’esperienza e alla vocazione francescana, in un laboratorio sui santi Francesco e Chiara d’Assisi. Quest’anno è anche l’ottavo centenario del Cantico delle Creature e sulla Laudato Si’, sulla cui riflessione i giovani sono stati sollecitati.

Un bel momento di comunione, come testimoniato dagli stessi protagonisti, che insieme hanno condiviso anche il pranzo.
Forte il momento di adorazione quotidiana, animato dal Kantiere Kairos e che ha visto un alternarsi di luci capaci di accompagnare la preghiera silenziosa alternata ai canti proposti dalla christian band bruzia.
A guidare i giovani e ad accompagnarli nel cammino anche le consacrate e i consacrati nella Fraternità Amici di Gesù Buon Pastore, che vivono la loro esperienza missionaria anzitutto nel convento di San Francesco di Paola di Casali del Manco (loc. Pedace) e poi nelle varie comunità in cui sono chiamati.


Alla sera il pellegrinaggio in Cattedrale, ai piedi di Maria del Pilerio, nei giorni della sua festa.