Unical e Azienda ospedaliera. Presentata la Commissione paritetica

Si riunirà una volta al mese. Sei i membri: tre per l’Azienda ospedaliera e tre per l’Unical

Un altro tassello per l’organizzazione della nascente Azienda Ospedaliera Universitaria di Cosenza prende forma. È stata ufficialmente nominata la Commissione Paritetica. L’organismo, previsto dall’articolo 4 del Protocollo d’Intesa siglato tra la Regione Calabria e l’Università della Calabria, è destinato a ricoprire un ruolo strategico per l’integrazione tra le attività didattiche e quelle assistenziali. La Commissione Paritetica ha l’obiettivo primario di elaborare i documenti di programmazione necessari per allineare l’attività didattica e assistenziale dell’AOU agli obiettivi di programmazione regionale e, soprattutto, al raggiungimento degli standard relativi ai Livelli Essenziali di Assistenza. Questo passaggio è fondamentale per garantire che la nuova AOU non solo eccella nella formazione medica e nella ricerca, ma offra anche servizi sanitari di alta qualità alla cittadinanza, in linea con le esigenze della Calabria. La presentazione ufficiale è avvenuta questa mattina nell’ufficio del direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, Vitaliano De Salazar. “Oggi si è insediata la Commissione paritetica, un momento fondamentale. Dopo l’acquisizione dei professori universitari, oggi è il momento di spiegare come vogliamo far funzionare questa integrazione. La Commissione paritetica prevista dal protocollo prevede la collaborazione tra i membri scelti dall’università e quelli dall’azienda ospedaliera per programmare il futuro di questa azienda e puntare su delle priorità”, le parole del direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Vitaliano De Salazar. Dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, i membri, oltre al direttore De Salazar, sono il direttore sanitario, il dottor Pino Pasqua, e il dottor Umberto Silvagni, dirigente medico neuroradiologia interventista. Per l’Università della Calabria, invece, i membri sono il Magnifico Rettore, la dottoressa Franca Melfi, direttrice del reparto di Chirurgia toracica e docente e il professore Marcello Maggiolini, docente al Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione Unical. “La stella polare è la ricerca che non può esserci senza assistenza e viceversa, tant’è vero che si parla nel mondo di ricerca clinica”. A sottolinearlo è il rettore Greco. “Oggi è un momento davvero molto importante. Il protocollo d’intesa con l’Azienda ospedaliera di Cosenza prevedeva da tempo la definizione di una commissione paritetica, si è aspettato molto tempo, non c’erano probabilmente le condizioni. I protocolli non si iscrivono sulla carta, si vivono e si collabora assieme giorno dopo giorno. Una tappa fondamentale di questo protocollo era certamente la costituzione della commissione paritetica”, prosegue il rettore che fa parte della commissione: “Ho deciso di partecipare in prima persona alla commissione perché ritengo che sia un segnale di attenzione al mondo verso il quale l’università sta investendo tanto”.  La Commissione si riunirà una volta al mese nei locali dell’Azienda ospedaliera. La sfida è alta, gli obiettivi concreti. “Da settembre prossimo inizieranno ad arrivare gli studenti di medicina, in pochi anni avremo 500 studenti che saranno qui e faranno il tirocinio. Capite il bisogno di organizzare la macchina, dobbiamo farci trovare preparati. Abbiamo sei mesi di tempo per definire assieme tutti i meccanismi”. Del gruppo dell’Università della Calabria fanno parte il professore Marcello Maggiolini, che “rappresenta la parte degli specializzanti. Abbiamo già un numero consistente di specializzanti e conosciamo bene le difficoltà che hanno. Stiamo già lavorando per capire come accoglierli nella struttura”, e la dottoressa e docente Franca Melfi che “rappresenterà per noi il collante con la dimensione sanitaria. Abbiamo bisogno di una persona che qui stia sul campo, che conosca le problematiche e le dinamiche che accadono all’interno dell’ospedale”. E aggiunge: “Il nostro obiettivo adesso è dimostrare nei fatti che siamo un tutt’uno, che l’università riconosce la grande autonomia, il grande valore di questo ospedale”. Il rettore è fiducioso: “Ho visto gli ultimi dati Agenas, il trend è incoraggiante, vuol dire che la parte clinica si è saputa muovere molto. L’ospedale ha attraversato anni difficili, ma sta costruendo una nuova identità e sta ottenendo già dei successi. L’università, con la ricerca di qualità, con i tirocinanti, con gli specializzanti, può e deve contribuire allo sviluppo di questo ospedale. Il nostro obiettivo è provare a creare qui le condizioni per una sanità di eccellenza”. Il direttore De Salazar ha ricordato che la produzione sanitaria è in crescita: “È salita a 120 milioni, quindi vuol dire più salute. La vera sfida per il 2026 sarà quella di arrivare a 140-145 milioni di euro, che vuol dire evoluzione sanitaria, salvare vite e curare”.