“Una tenda che accoglie”, messaggio del presidente diocesano Ac per la festa dell’adesione

Di seguito il messaggio integrale del presidente diocesano di Azione Cattolica Nicola De Santis per la festa dell’adesione 2025

Carissimi amici, buona Festa dell’Adesione!
L’8 dicembre ci dona anche quest’anno un’occasione preziosa di dire “Grazie!” per la nostra chiamata. Oggi condividiamo un sì che racconta il desiderio dell’AC di piantare ancora una volta la tenda del nostro impegno alla luce del Vangelo nella vita concreta dei fratelli e delle comunità. L’adesione è la nostra risposta umile e gioiosa alla chiamata a essere laici che ascoltano, dialogano, testimoniano, partecipano e soprattutto si affidano al Signore, perché ogni tenda regge solo se fissata alla roccia della Parola e della preghiera.
L’icona della Trasfigurazione ci guida come luce sicura. Con Pietro, sul Tabor, anche noi ripetiamo: “Signore, è bello per noi essere qui!”. In quel desiderio di custodire la fraternità ciascuno di noi riconosce la propria esperienza: saliamo verso l’alto con Gesù condividendo le nostre storie imperfette e, allo stesso
tempo, l’attesa di un incontro che ci rinnovi. Sul monte, nella luce che trasfigura, comprendiamo che l’esperienza associativa non è un rifugio per pochi intimi, ma un invito a lasciarci cambiare lo sguardo per riprendere il cammino. Come i discepoli scopriamo quindi che la vera tenda si pianta giù nella valle del servizio agli ultimi, delle relazioni mai perfette, delle fatiche del nostro tempo.
La nostra tenda, però, non è mai isolata. Sappiamo bene quanto il nostro cammino sia sostenuto dall’amicizia di don Gianni, dei nostri parroci e di tanti amici con cui facciamo strada nelle comunità cui siamo affidati: l’AC coltiva un senso profondo di appartenenza alla Chiesa proprio attraverso questa
trama di relazioni, corde che tengono salda la tenda anche quando soffiano venti forti.

Mi piacerebbe che questa immagine accompagnasse il nostro cammino: l’AC è una tenda comune, leggera e ospitale, che si può smontare e subito ripiantare, che si apre e non si chiude, che accoglie chi arriva e segue i passi di chi riparte. Ci impegniamo a costruire, con il nostro sì, uno spazio accogliente che cresce grazie al contributo di ciascuno perché ogni incontro, ogni legame di fraternità, ogni parola di pace è un nuovo picchetto piantato sulla terra della Storia della salvezza.
Che il nostro sì dica allora la disponibilità a restare sotto la tenda del Vangelo e ad allargare i lembi, affinché ogni fratello possa trovare accoglienza nella nostra piccola grande storia. Insieme, nella Chiesa, per la vita del mondo.
Buona festa, il Signore benedica questi sì con l’abbraccio delle nostre comunità!