Storie di transizione ecologica e sostenibilità ambientale

Alcune buone pratiche raccontano l’impegno delle imprese del settore green

Transizione ecologica, cura dell’ambiente e crescita economica vanno d’accordo anzi possono generare meccanismi virtuosi che fanno bene allo sviluppo dei territori. A fare esperienze di questo genere sono storie attività di impresa che vengono dal mondo cooperativo. Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative sugli investimenti delle cooperative in sostenibilità spiega che: “Ammonta a 1,9 miliardi di euro l’investimento delle nostre cooperative in sostenibilità, +26,6% rispetto all’anno precedente”. Le cooperative sono pronte a fare di più “ma la spesa per norme e burocrazia supera i 360 milioni: una cooperativa su due chiede di favorire gli investimenti green”. Gardini, richiama quali sono le principali voci di investimento. “Per le nostre imprese riguardano il risparmio energetico e la riduzione dei consumi; l’utilizzo di materiali di minore impatto, la formazione e le nuove tecnologie. Sono i numeri che sintetizzano l’impegno quotidiano delle nostre imprese piccole, medie e grandi nella transizione ambientale e riguardano il 90% delle nostre 16mila cooperative”. Conclude Gardini.

Le storie di alcune buone pratiche raccontano l’impegno delle imprese del settore green. Come quella della cooperativa vitivinicola “Caviro” di Faenza che ha dato vita al primo impianto italiano di biometano agricolo avanzato alimentato con gli scarti della vinificazione e delle principali produzioni agroalimentari della regione, come vino e produzioni lattiero-casearie, arrivando a siglare anche un accordo commerciale con Snam. “Siamo la dimostrazione che si può fare sostenibilità ed economia circolare ricavandone anche dei benefici economici”, afferma Carlo Dalmonte presidente del gruppo Caviro, la più grande filiera vitivinicola italiana. “Facciamo economia circolare partendo dal vigneto e ritornando al vigneto. Ricaviamo non solo vino ma anche energia a biometano equivalente al consumo di 18mila auto utilitarie in un anno”.

Rimanendo sempre nel settore agroalimentare la realtà di “Conserve Italia” è impegnata nel contenimento di consumo della plastica. Lo fa riducendo l’impatto ambientale rendendo i contenitori più leggeri o utilizzando, grazie al riciclo, sempre meno materie prime. Le bottiglie di plastica dei succhi pesano il 20% in meno, perché è un’azione avviata qualche anno fa e poi molte gamme sono state trasformate utilizzando il 50% di plastica riciclata. Una variazione quasi impercettibile per i consumatori, ma che si traduce in un risparmio di oltre 600 tonnellate di Pet in un anno. A questo si aggiunge il packaging e le cannucce biodegradabili e l’utilizzo massiccio del treno che sostituisce il trasporto merci su gomma. Il presidente Maurizio Gardini sintetizza così i punti di riferimento di questa realtà: “Innovazione, riduzione dell’impatto e attenzione alle comunità, così rispondiamo alle sfide globali. La sostenibilità è un impegno tangibile che contraddistingue la nostra storia partendo dal campo e arrivando sulle tavole dei consumatori e a raccontarlo è il Report di Sostenibilità, frutto di un lavoro collettivo, che ogni tre anni mette in evidenza i risultati raggiunti e si pone nuovi obiettivi nell’ottica di uno sviluppo sostenibile a tutti i livelli”.

Conclude questo racconto la storia del consorzio cooperative sociali “La Città essenziale” di Matera. Si tratta di una rete organizzata in forma non profit di servizi alla persona offerti direttamente ai cittadini. Da qui nasce il progetto “Energia solidale”. Gli interventi di efficientamento energetico si traducono in un impatto positivo a livello ambientale e in un recupero di risorse destinato al sociale. Infatti, a Matera e provincia queste risorse vengono reinvestite in circa 4mila ore di assistenza in servizi sociali. Cuore dell’iniziativa è il Comune di Matera, il quale attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici su tetti di proprietà comunale riesce appunto a sostenere diversi servizi per la comunità.