Città
Rende dice sì e approva lo schema di convenzione per il nuovo ospedale
Tanto rumore per nulla. A vedere piazza Kennedy gremita di auto l’idea che balza in mente è quella di trovare un’aula consiliare da sold out. Eppure basta varcare la soglia per vedere il vuoto. Pochi, davvero troppo pochi i posti occupati. Sembra che il roboante annuncio dell’indizione urgente del consiglio comunale per discutere un solo punto all’ordine del giorno, l’approvazione dello schema di accordo tra il Commissario Delegato per l’edilizia sanitaria della Regione Calabria, l’Università della Calabria e il Comune di Rende per la realizzazione del nuovo ospedale, non abbia poi esercitato quell’appeal che forse avrebbe dovuto esserci nella comunità rendese. “Ritengo che questa consiglio comunale non rappresenti un momento che si possa definire storico, sarà che gli avvenimenti, prima di avventate definizioni, richiedono riflessioni e studi di grande livello scientifico”, l’affermazione del sindaco di Rende Sandro Principe. Ci va coi piedi di piombo il primo cittadino, eppure quella di oggi è una data importante per la comunità perché è stata posata la prima pietra per costruire il nuovo ospedale. Una scelta naturale, quella di far sorgere il Policlinico a Rende, che ha radici lontane. Già un quarto di secolo fa, per essere precisi nel 2001, nel Piano regolatore ci si interrogava sull’ubicazione del nuovo ospedale chiedendosi già allora se Rende potesse essere la location. L’assist è arrivato anni dopo, quando all’Università della Calabria è stato attivato, non senza polemiche, il corso di laurea in Medicina. “È del tutto naturali che l’istituzione del corso di laurea in Medicina avrebbe portato come conseguenza la realizzazione del Policlinico”, sottolinea il sindaco, che poi pungente vira agli scenari ‘apocalittici’ che si sono aperti dopo l’annuncio dell’indizione del consiglio. “Siamo stati chiari per decenni sulla vicenda, oggi il risultato arriva”. Si è già pensato a tutto: l’intenzione di collegare questa infrastrutture a tutte le infrastrutture stradali e ferroviarie, c’è tutta. “Ci impegniamo a realizzare lo svincolo di Settimo, tutti i collegamenti con lo svincolo sono tracciati. Una parte dei collegamenti con lo svincolo di Settimo è già in fase di progettazione, le nostre infrastrutture forse arriveranno prima del Policlinico”, ironizza, e poi aggiunge: “Siamo anche certi di poter collegare il Policlinico alla stazione ferroviaria di Santa Maria di Settimo. Ho partecipato ad una riunione con il Ministro delle Infrastrutture”, spiega. Sono 42 i milioni messi a disposizione, di questi una parte sarà utilizzata per collegare la rotatoria di Laconi con la stazione di Santa Maria, il Policlinico Universitario sarà collegato allo svincolo di Settimo tramite la rotatoria nord del Viale Principe 2. “Possiamo dire con tranquillità che tra le opere già in corso di progettazione tutto quello che è previsto arriverà. Il nodo di Settimo di Rende diventerà sotto il profilo infrastrutturale uno dei nodi più completi e moderni, un altro impegno che abbiamo preso è quello di collegare con le reti il Policlinico”. Il via libera all’accordo è arrivato. Rende ha approvato all’unanimità lo schema di convenzione. Il passo concreto verso la realizzazione del nuovo ospedale è stato fatto. Manca solo la firma in Regione che dovrebbe essere apposta nei prossimi giorni.
