Spettacoli
Quinta stagione di The Chosen
Gli episodi della quinta stagione di “The Chosen” saranno disponibili, a partire dal 13 luglio, su Prime Video e tramite l’applicazione “The Chosen”. Si concentrano sugli eventi della Settimana Santa e proseguono il racconto evangelico fino alla crocifissione, che sarà trattata nella sesta stagione attualmente in lavorazione a Matera. Questa serie televisiva americana è nata nel 2017 da un’idea del regista Dallas Jenkins, diventando in poco tempo un fenomeno di costume, capace di attrarre l’attenzione di credenti e non. Realizzato grazie alle libere donazioni delle persone (crowfunding), lo sceneggiato intende far conoscere la vita di Gesù sotto una dimensione più umana, descrivendo i suoi gesti e la sua attitudine all’amore per il prossimo, ma anche la gioia che trasmette agli altri nella quotidianità di tutti i giorni. Il suo messaggio d’amore supera le barriere culturali, giungendo al cuore degli spettatori che parlano qualsiasi lingua al mondo. La scelta di un cast composto da attori con credi religiosi diversi conferma l’universalità e la trasversalità della Parola di Dio. Emozioni e sensazioni uniche fioriscono dentro un racconto semplice e profondamente umano, in cui il divino si fa realmente carne e vive tra la gente. Il pubblico può avere un incontro vero e plausibile con Gesù, seguendo il punto di vista dei discepoli e di tutti coloro che sono entrati in contatto con la sua esistenza terrena. “Non alteriamo quanto è scritto nella Bibbia” – ha specificato Jenkins – ma quando rappresentiamo episodi non descritti, ci chiediamo se siano plausibili e coerenti con il messaggio evangelico”. L’attore Jonathan Roumie, figlio di un padre egiziano e di una madre irlandese, si professa cattolico e non nega che, aver vestito i panni di Gesù, l’abbia aiutato a fare i conti con la sua fede. L’artista ha evidenziato la semplicità con cui il Messia ha trasmetto insegnamenti e valori, augurandosi di metterli in pratica tutti i giorni della sua vita. Una figura interessante in questa nuova stagione è quella di Maria Maddalena, interpretata dall’attrice americana Elizabeth Tabish. La discepola di Gesù si protende verso il Salvatore mostrando cura e protezione, dopo aver fatto i conti con il suo passato. Tutto comunica amore e pace anche quando c’è dolore e disperazione. La serie “ispira la speranza in un nuovo inizio. Si vedono momenti tragici, difficoltà ma ciò che emerge è l’attenzione l’uno per l’altro che genera speranza” ha aggiunto Tabish. Interessante la figura di Maria, interpretata da Vanessa Bonavente, che in questa nuova stagione vive il doloroso distacco dal figlio, nella consapevolezza che la tragedia che sta per compiersi è solo il preludio di un evento ancora più grande e maestoso qual è la Resurrezione. L’attrice si è detta meravigliata “di quanto la Vergine si sia dedicata al progetto che Dio aveva per lei. È la prima a dire di sì. Tutto è dipeso da quella maternità che è al centro del suo ministero. Era una donna di una forza incredibile”. “Gesù è più di un dipinto, che la Chiesa è più di un semplice edificio. Cristo e gli apostoli non sono vetrate. Gesù si è fatto uomo, gli apostoli, Maria Maddalena, la Vergine Maria hanno vissuto davvero con Lui. Vogliamo ricordare alle persone che questi sono eventi reali” ha aggiunto il regista. Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione, ha specificato che “una serie così seguita, nonostante il fatto che tutti, credenti e non, conoscano la storia di Gesù, dimostra come questa richiami continuamente ognuno di noi a un incontro personale”. Gli attori e il resto della troupe hanno avuto modo di incontrare papa Leone XIV, che li ha esortati a continuare “una narrazione accessibile anche a chi non crede”. Padre Patrick Briscoe, domenicano consulente della serie, ha dichiarato a Tg 2000 che “The Chosen si differenzia dalle altre produzioni sulla figura di Cristo perché permette di entrare a contatto con la sua umanità. È questo l’approccio che la connota e riguarda tutte le figure che ruotano attorno a Cristo. Vuole restituirci Gesù dal punto di vista del tratto umano che lo rende moderno, contemporaneo anche ai millenni”
