Chiesa
Pranzo del Papa con i poveri: la carità è sempre il cuore pulsante della Chiesa
“Forse due parole, soltanto”. Così Papa Leone XIV ha aperto il suo saluto durante il pranzo con i poveri e gli operatori della Caritas diocesana di Albano, nel “Padiglione del Riposo” a Borgo Laudato si’, nei Giardini delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo. “Molti di voi mi avete sentito già questa mattina nella Santa Messa – ha detto il Pontefice – però mi viene in mente, vorrei condividere prima quel gesto tanto significativo per noi tutti che è spezzare il pane. Spezzare il pane insieme, il gesto con il quale si riconosce Gesù Cristo in mezzo ai suoi; è la Santa Messa, però è anche essere insieme tutti attorno alla tavola, condividere i doni che il Signore ci ha dato”. Ringraziando la Caritas diocesana e il vescovo Viva per l’accoglienza, Leone XIV ha aggiunto: “Questo luogo così bello ci fa ricordare la bellezza della creazione, ma ci fa anche pensare che la creatura più bella è quella creata a immagine di Dio, che siamo tutti noi”. E ha proseguito: “Essere qui riuniti, in questo pranzo, è vivere insieme a Dio, in questa comunione, in questa fraternità”. Infine la benedizione: “Benedici, Signore, noi e questi doni che riceviamo dalla tua Provvidenza. Aiutaci a vivere sempre uniti nel tuo amore”.
“Spezziamo il pane, superiamo ogni barriera, creiamo fraternità, rendiamo presente il Regno di Dio”. Così mons. Vincenzo Viva ha salutato Papa Leone XIV al pranzo con i poveri, nel Borgo Laudato si’. “Non è una vicinanza formale – ha detto il vescovo di Albano – ma una presenza autentica, incoraggiante e piena di affetto paterno”. Mons. Viva ha ringraziato il Papa a nome della diocesi, elogiando l’opera quotidiana della Caritas: “Non ci sono benefattori e beneficiari, ma persone che condividono il pane, le storie e le fatiche. Così la carità diventa relazione autentica, ascolto, accompagnamento”. Un grazie particolare è andato al direttore della Caritas, Alessio Rossi, ai volontari e agli operatori, “che costruiscono reti di solidarietà oltre i confini ecclesiali”. Il vescovo ha ringraziato anche le istituzioni civili e il Dicastero per lo sviluppo umano integrale: “Ci benedica, Santo Padre – ha concluso – perché la Chiesa di Albano continui a evangelizzare con la carità, senza paura di sporcarsi le mani”.
