Cultura
Poeta longobucchese amante della sua terra

Francesco Pio Roma ha iniziato a scrivere mentre camminava sulle colline dell’altopiano silano
Studente e studioso calabrese originario di Longobucco, amante della letteratura e della poesia, legato in maniera viscerale alla sua terra. Francesco Pio Roma è un giovane appassionato di scrittura che si diletta a redigere versi, ispirandosi al paese silano che gli ha dato i natali. L’amore per la stesura di componimenti poetici nasce per lui nel 2019 quando, di rientro a casa con le caprette dell’azienda di famiglia, sui pianori del Faghito di Longobucco, viene travolto dalla voglia di scrivere versi ammirando le bellezze naturali. L’esigenza di prendere carta e penna è cresciuta pian piano dentro di lui, come un qualcosa di necessario, come una linfa vitale che dà respiro al corpo e all’anima e risolleva l’esistenza. È un atto di resistenza all’indifferenza e all’omologazione, una strategia per far parlare l’intimità. La metafora giusta che, a suo avviso, coglie il senso della scrittura è “camminare”, perché “camminare è come comporre liriche”, è dar voce al proprio mondo interiore in simbiosi con il paesaggio circostante. “Per me scrivere è camminare: ogni passo diventa un verso, ogni sguardo una poesia” le sue parole. Da questa consapevolezza è nata la sua raccolta poetica “Verseggiare”, che può essere vista come sintesi di tutto il suo lavoro poetico-naturalistico, condotto al massimo delle sue capacità creative. Le tematiche trattate nel testo spaziano dal rapporto con la natura alle tradizioni, dal sentimento dell’amicizia al conforto provato dall’anima immersa nelle meraviglie del territorio calabrese. Sono principalmente la vita familiare, gli affetti più cari, la contemplazione dei panorami mozzafiato e il legame con Longobucco che motivano Francesco Pio a buttare giù rime e versi, regalandoli a chi come lui adora stupirsi anche dinnanzi alla vista di un semplice prato verde, oppure osservando un nido di rondini. Il paese silano, centro di tutta la sua attività poetica, è un piccolo mondo che vanta tante tradizioni, e in cui si respira aria pura e si degustano cibi succulenti. Ogni strada e ogni borgo comunicano una storia, fanno rivivere il passato e ridestano la memoria. Al suo comune di origine ha dedicato la poesia a cui è più legato: “Patria”. Il testo recita così: “Oh Patria mia, / sorriso più dolce / farmaco emozionale / amore puro / Quanto t’amo”. La letteratura diventa per il giovane “un rifugio e una guida”, un valido rimedio contro i dolori della vita e contro le sofferenze del mondo. Tra gli autori che hanno influenzato Francesco ci sono Leopardi, Pascoli e Foscolo, tre grandi menti che con la penna hanno scritto versi eterni e immortali, trattando tematiche come l’amore per la vita ancora molto attuali.
