Papa Leone ai consacrati, “c’è bisogno di pace e di speranza”

“Potete svegliare il mondo!”. È il saluto, a braccio, rivolto dal Papa ai partecipanti al Giubileo della vita consacrata, ricevuti oggi in udienza. “Vi accolgo con un abbraccio che parte dal cuore e che desidero arrivi fino agli angoli più remoti della terra, dove so di potervi trovare”, ha esordito Leone XIV, ripetendo quanto già detto loro da Papa Francesco: “La Chiesa ha bisogno di voi e di tutta la diversità e ricchezza delle forme di consacrazione e di ministero che rappresentate”. “Ritornare al cuore, come il luogo in cui riscoprire la scintilla che ha animato gli inizi della vostra storia, consegnando a chi vi ha preceduto una missione specifica che non passa e che oggi vi e affidata”, l’invito del Papa. “C’è un bisogno profondo di speranza e di pace che abita il cuore di ogni uomo e donna del nostro tempo e voi, consacrate e consacrati, volete farvene portatori e testimoni con la vostra vita, come divulgatori di concordia attraverso la parola e l’esempio, e prima ancora come persone che portano in se, per grazia di Dio, l’impronta della riconciliazione e dell’unita”, ha detto Leone: “Solo cosi potrete essere, nei vari ambienti in cui vivete e operate, costruttori di ponti e diffusori di una cultura dell’incontro, nel dialogo, nella conoscenza reciproca, nel rispetto per le differenze, con quella fede che vi fa riconoscere in ogni essere umano un solo volto sacro e meraviglioso: quello di Cristo”.