Territorio
Paola. Melinda Mantuano si racconta attraverso Definito e Imperfetto
Melinda Mantuano, classe 1988, è una giovane artista paolana laureata in Accademia delle Belle Arti Decorazione a Catanzaro. Partendo dalla sua passione per il disegno, che nel tempo ha unito alla pittura, realizza le sue opere con la tecnica del “colaggio”.

Attualmente una sua opera rappresentante un miracolo compiuto dal santo della Calabria è esposta presso il museo multimediale a Paola. Ha partecipato negli anni a varie mostre collettive e nel 2018 ha tenuto una sua mostra personale presso la chiesa di Sotterra in onore alla Madonna del Carmine, inoltre nel 2020 dalla sua mano artistica sono nati due personaggi Definito e Imperfetto.
Come nasce questa tua passione per il mondo dell’arte e per la pittura in particolare?
La mia passione per la pittura è nata un pò negli anni. Io amavo disegnare. Quando frequentai l’istituto d’arte alle scuole superiori e lavoravamo la ceramica ho cominciato a dipingerla e da quel momento è nata la mia passione anche per i colori, in particolare quelli sgargianti. Sin da piccola, quando ho iniziato a scrivere le lettere e le prime parole io prima le disegnavo e poi le scrivevo e tutto quello che mi passava per la testa prima lo disegnavo e poi lo descrivevo.
Cosa ti piace rappresentare? Quale la tua tecnica di pittura?
La mia tecnica di pittura è una tecnica che ho maturato negli anni perché non uso il pennello. Posiziono la tela orizzontalmente e faccio colare il colore molto delicatamente in modo che i colori si uniscano tra di loro, come se il colore quando lo butto sulla tela cammina di per sé. Queste mescolanze di colori quindi si uniscono, sì mescolano. Se ad esempio mettiamo il rosso e il blu, vengono delle venature un po’ viola, un po’ rosa e questa cosa mi piace tanto perché è un po’ come io vedo la vita e le persone. Ogni persona ha un colore diverso e ha la sua particolarità che non è uguale agli altri, può essere simile ma ognuno è unico di per sé. Amo i colori vivaci e forti e mi piace farli cadere sulla tela e formare un caos.
Attualmente è un tuo quadro esposto nel museo multimediale a Paola che rappresenta la figura di San Francesco di Paola, quel quadro segue la stessa tecnica?
Sì, segue la stessa tecnica a colaggio, però è un colaggio un po’ controllato. Ho rappresentato San Francesco che mette una foglia sugli occhi a Giulia una bambina alla quale dà la vista, si tratta di un miracolo del processo di canonizzazione che durante il cinquecentenario della canonizzazione di San Francesco ho esposto in una mostra del prof. Mannarino e ora resterà nel museo multimediale.
Quali i tuoi obbiettivi e progetti futuri?
Con la mia arte voglio portare gioia e i miei quadri esprimono molta gioia attraverso i colori. Il mio obiettivo è trasmettere una sensazione piacevole a chi li osserva e che possa farla sua. Ad esempio nella chiesa di San Domenico a Cosenza, nella Cappella del Crocifisso, c’è la via crucis dove ho realizzato le quindici stazioni con questa tecnica solo che ho usato dei colori un po’ particolari come il nero, il dorato, il rosso, colore terra di Siena. Inoltre vorrei realizzare un’altra mostra personale sulla quale sto già lavorando e vorrei farla interamente sulle emozioni: tristezza, rabbia, gioia, disgusto perché molte emozioni spiacevoli poi richiamano tutti la gioia. Un po’ mi rifaccio anche alla mia vita personale e a tutte le mie esperienze perché sono una persona che ha sempre sorriso, combattuto e gestito alcune situazioni difficili con il sorriso e proprio il mio sorriso è ciò che mi contraddistingue e che cerco di mettere nei miei quadri.
Nel 2020 sono nati due personaggi che in qualche modo ti rappresentano?
Si. Loro sono Definito e Imperfetto, due matite che in questi cinque anni sì sono perfezionati mentre prima erano un po’ più goffi e si trovano nella mia pittura nelle linee un po’ imperfette ed in quelle lineari. Loro rappresentano i miei due tratti interiori. Definito è perfettino mentre Imperfetto è sognatore, prima bisticciavano oggi invece hanno trovato un equilibrio sul quale stiamo ancora lavorando. Inoltre rappresentano la mia mano destra e sinistra. La mano sinistra è Definito mentre la mano destra è Imperfetto. Si rifanno ad un episodio che ho avuto all’età di otto anni, ho avuto un’ischemia cerebrale, e questa cosa mi ha portato ad imparare a scrivere con la mano sinistra perché prima scrivevo con la destra. Non potendo più disegnare con la destra ho imparato a scarabocchiare con la sinistra e questa cosa è stata bellissima perché lo scarabocchio unisce tutti e due i tratti. Dopo tanti anni ora il tratto sinistro va bene, negli anni è maturato e disegno molte più cose rispetto alla destra che invece è rimasta nel tratto un po’ più infantile ma che mi porto dietro con tanta gioia perché è un po’ quella bambina che è dentro di me e che esce anche nella mia vita perché la vita è un divertimento e con il mio sorriso mi piace divertirmi e poi ho associato anche la musica quando disegno. In particolare amo Ogni istante di Elisa, la parte iniziale dice ‘scegliere che ci sia luce nel disordine’ ed io la rivedo nello scarabocchio che unisce i due tratti, amo trovare sempre la luce in qualsiasi situazione della vita.

