Paola. Il Festival del fungo protagonista sul corso

Roberto Chianello, presidente dell’associazione Micologica appennino paolano, racconta il valore dell’iniziativa giunta alla sua sesta edizione

Dal 19 al 20 settembre su corso Roma a Paola si è svolta la “Sesta Edizione del Festival del Fungo” promossa da A.M.B. Appennino Paolano con il Patrocinio del Comune di Paola e sostenuta dalla Pro Loco, dall’Istituto Alberghiero e dalle varie associazioni presenti sul territorio. L’evento ha visto la partecipazione di tanti alla mostra micologica e agli stand enogastronomici. La serata è stata poi allietata da musica live e rilevante è stata la dimostrazione di rianimazione cardio-polmonare promossa dall’Associazione Amici del Cuore. Per Parola di Vita, Roberto Chianello, presidente dell’Associazione Micologica Appennino Paolano.

Come nasce l’associazione che ti vede Presidente e il “Festival del Fungo” giunto alla sua sesta edizione?

L’associazione nasce dalla passione di un gruppo di amici per i funghi. Una passione molto forte che abbiamo approfondito e portato al massimo che si poteva sul territorio e infatti la nostra associazione è attualmente riconosciuta a livello nazionale, siamo nella Confederazione Micologica Calabrese. Il discorso di associare quasi sempre i funghi alla tavola è quello che ci ha spinto alla realizzazione di questa manifestazione. Certamente l’aspetto più bello del festival è la consumazione dei funghi ma molto importante riteniamo come associazione essere la parte sanitaria. Conoscere i funghi prima di consumarli è quindi fondamentale perché confondere funghi simili e consumarli può provocare un’intossicazione. L’obbiettivo del nostro Festival è promuovere sul territorio la conoscenza dei funghi. Nello specifico noi ci occupiamo della mostra micologica e spieghiamo ai visitatori i dettagli dei funghi.

Quali sono le origini di questa sua grande passione per i funghi e quali i ricordi più belli?

In generale ho sempre amato la montagna. Da piccolo, spesso mio padre mi ha portata con lui a funghi e quando era in ferie dal lavoro lo seguivo. Spesso ci recavamo in Sila e così ho poi proseguito e approfondito questa passione. Il primo fungo che ho raccolto ricordo era commestibile, era sicuramente un porcino perché era quello più ambito!

Un suo feedback emotivo?

Quest’anno sono veramente felice che siamo riusciti a realizzare il Festival che lo scorso anno non abbiamo potuto fare per vari motivi. Speriamo di portare avanti questo evento e di farlo crescere nel tempo. Siamo già infatti un’associazione riconosciuta sul territorio ma ad oggi non siamo ancora riconosciuti dalla Regione Calabria per una serie di eventi e questo ci dispiace molto.