Orgoglio Cosenza, l’agonia prosegue lenta

Bari battuto 1.0 in una delle migliori prestazioni del campionato. Il Cosenza salva la dignità. Ma solo quella, perché la retrocessione è solo rimandata

Fa male dominare il Bari creando 6 o 7 occasioni da rete, vincere, ma vedersi giù in classifica. Contro i galletti una delle migliori prestazioni stagionali in un Marulla miseramente deserto, che si è rianimato solo negli ultimi minuti, quando i pochi presenti (in realtà al 75′ é entrata qualche decina di tifosi della nord) hanno iniziato ad assaporare la gioia della vittoria. Rimane l’amaro in bocca per una stagione buttata quando per salvarsi bastava poco di più. Invece il successo casalingo prolunga l’agonia.
Bastava investire, intervenire sul mercato a gennaio, evitare le tante confusioni che si sono viste quest’anno in riva al Crati.
Il fatto che il Cosenza sia solo a 6 punti dai playout nonostante un girone di ritorno horror dice la pochezza di questo campionato.

Ovvio che il cuore del tifoso speri ancora, finché la matematica non condanna. Le possibilità di agguantare i play off, dopo i risultati dell’1 maggio, sono prossime allo zero, e passano – oltre che da tre vittorie dei lupi – anche da una serie di combinazioni positive.
O, e qui le cose cambierebbero, da un ribaltone giudiziario al Consiglio di Stato dove, riteniamo, il presidente Guarascio ricorrerà, specialmente se prima dovesse ulteriormente ridursi la forbice dalla quart’ultima. Per ora è una serie di ‘se’, ma la realtà è crudele. E riottenere i quattro punti è evidentemente una chimera.

Contro il Bari, dicevamo, una prestazione di buona volontà, con il Cosenza che ha mostrato maggiore scioltezza dei galletti, probabilmente venuti a Cosenza convinti di trovare il tappeto rosso. Manovra del Bari lenta e inefficace, al Cosenza è bastato metterci anima e cuore, oltre a manovre discrete. Se poi Artistico avesse sfruttato contropiede e rigori, la vittoria sarebbe stata ancora più rotonda.

Quei quattro punti sono una mannaia.