Nel Santuario di Mendicino si è svolta l’annuale quindicina dell’Assunta

Quest’anno, come luogo giubilare, il Santuario diocesano riaperto temporaneamente dopo i danni del maltempo dello scorso novembre, ha accolto i fedeli, che in questo periodo possono lucrare l’indulgenza plenaria giubilare, come da decreto vescovile e fino a tutto il mese di settembre.

La tematica che ha accompagnato l’itinerario strettamente spirituale e catechetico è stata quella della “preghiera”. Giornalmente, come da calendario, nelle messe si è attenzionata una particolare categoria e sono stati organizzati momenti specifici per invocare, in comunione con la Chiesa, la pace in Ucraina, striscia di Gaza e in altri luoghi del mondo e il sostegno a quanti sono perseguitati in Terra Santa e nel Congo. 

Accanto alla preghiera alcune giornate dedicate anche alla carità materiale per le famiglie bisognose (oltre 130) nella comunità mendicinese, ad extra nelle terre di missione e anche quella spirituale nei confronti degli ammalati e delle persone sole.

Due giornate sono state dedicate all’amministrazione dei sacramenti per adulti che hanno fatto uno specifico percorso personalizzato: sono state amministrate alcune cresime, alcune prime comunioni e un matrimonio ad una coppia che si è reinserita nel percorso cristiano.

Il giorno di ferragosto, pasqua di Maria, a mezzogiorno la tradizionale supplica ed in serata la messa, la processione e la consacrazione della comunità e particolarmente dei giovani alla Vergine Maria alla quale il parroco rettore ha consegnato tutta la comunità.