Cultura
Mezzo IA per le iscrizioni latine
“Aeneas” è in grado di indicare il luogo e la data precisi di un’epigrafe romana incompleta
La società tecnologica Google DeepMind e le Università di Nottingham, di Warwick, di Oxford e di Atene hanno sviluppato un modello di IA chiamato “Aeneas”, dal nome del leggendario eroe mitologico che giunse in Lazio via mare dopo la caduta di Troia, gettando le basi per la nascita della stirpe romana. Questo mezzo è in grado di ricostruire le parti mancanti delle iscrizioni latine che ci sono pervenute, prevedendo anche il luogo in cui l’epigrafe è stata elaborata e la sua datazione. Ogni anno vengono rinvenute circa 1500 iscrizioni latine, molte delle quali però sono frammentarie a causa di danni o erosioni, che ne impediscono la comprensione chiara dei contenuti. Aeneas è stato debitamente addestrato su un testo denominato “Res Gestae Divi Augusti” risalente all’epoca dell’imperatore Augusto, inciso sulle pareti del Tempio di Roma ad Ankara in Turchia. Lo strumento di IA è riuscito a confermare la datazione di questo reperto, che sarebbe del 14 d.C., anno della morte dello stesso imperatore romano, in linea con le ipotesi già avanzate da vari esperti. Aeneas ha identificato anche la datazione precisa di un altro reperto, un’epigrafe su un’ara votiva proveniente da Magonza, che sarebbe stata prodotta nel 214 d.C. Ma come funziona questa tecnologia IA predittiva? Crea delle connessioni passando in rassegna un’ampia banca dati, contenente 176.861 iscrizioni latine simili, prodotte tra il VII secolo a.C. e l’VIII secolo d.C., in un vasto territorio esteso dalla Britannia romana fino alla Mesopotamia. In questo modo è in grado di prevedere il testo mancante di una determinata epigrafe analizzando citazioni affini, a prescindere da quella che può essere la reale lunghezza del testo. Suggerisce quindi una data, spesso entro un arco temporale di 13 anni, e un luogo d’origine, oltre ad indicare delle iscrizioni simili a quella presa in esame. “Aeneas è il primo modello di IA progettato per contestualizzare le iscrizioni antiche” ha affermato Thea Sommerschield dell’ateneo di Nottingham. “Aiuta gli storici a interpretare, attribuire e ripristinare testi latini frammentari”. Questo non vuol dire che la mente e le competenze di tanti geniali storici non servano più. Aeneas supporta il loro lavoro, velocizzando alcune procedure che l’essere umano impiegherebbe molto tempo per portare a compimento. I dettagli sull’uso di questo mezzo di IA sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Nature”.
