Attualità
Meeting Rimini. Focus sugli alimenti a fini medici speciali

“Serve una presa di coscienza sul valore aggiunto degli alimenti a fini medici speciali”. È il messaggio lanciato da Manuela Borella, vicepresidente Divisione Nutrizione Specializzata di Danone Nutricia Italia e Grecia, intervenuta al convegno “Salute pubblica, stili di vita e sostenibilità economica dei sistemi sanitari” nell’ambito del Meeting di Rimini.
Secondo il rapporto annuale Istat, oggi in Italia gli over 65 rappresentano il 24,7% della popolazione, mentre gli over 80 hanno superato i 4,5 milioni. Entro il 2050, si stima che la percentuale degli ultrasessantacinquenni raddoppierà. Già oggi, un anziano su quattro presenta una condizione di fragilità.
La malnutrizione è una delle criticità più sottovalutate: circa il 50% dei pazienti ospedalizzati è a rischio, e ignorare questa condizione “peggiora l’efficacia delle cure e aumenta i costi per il Servizio sanitario nazionale”, ha sottolineato Borella. Il costo della malnutrizione in Italia è stimato tra i 10 e i 12 miliardi di euro.
Nei pazienti oncologici, il quadro è ancora più allarmante: studi recenti mostrano che oltre il 30% presenta già alla diagnosi segni di malnutrizione. Per contrastare la cosiddetta “malnutrizione per difetto”, definita da Borella “una malattia nella malattia”, sono stati sviluppati i supplementi nutrizionali orali (Oral Nutritional Supplements, ONS): alimenti a fini medici speciali destinati alla gestione dietetica di pazienti con esigenze nutrizionali particolari, non soddisfabili attraverso la normale dieta.
L’assunzione di ONS, sotto controllo medico, “supporta l’aumento di peso e massa muscolare, riduce le riospedalizzazioni fino al 77%, favorisce un recupero più rapido e migliora la qualità della vita del paziente”. Con un impatto positivo anche sulla sostenibilità economica del sistema sanitario.
Eppure, nonostante i benefici documentati, gli ONS non sono inclusi nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e non sono rimborsati al di fuori del contesto ospedaliero. “Questo significa che in Italia manca un supporto nutrizionale uniforme sul territorio, dallo screening alla somministrazione degli alimenti a fini medici speciali”, ha concluso Borella.
Approfondimento.
Gli “alimenti a fini medici speciali” sono alimenti per gruppi specifici (FSG) ai sensi del Regolamento (UE) 609/2013 e sono attualmente disciplinati (AFMS) dal Regolamento (UE) 2016/128 della Commissione.
Il Regolamento (UE) 609/2013 (art. 2.2.g), che ha abrogato la precedente direttiva 2009/39/CE, ricomprendendo questa tipologia di alimenti nel suo campo di applicazione, ne ha riproposto la definizione: “un prodotto alimentare espressamente elaborato o formulato e destinato alla gestione dietetica di pazienti, compresi i lattanti, da utilizzare sotto controllo medico; è destinato all’alimentazione completa di o parziale di pazienti con capacità limitata, disturbata o alterata di assumere, digerire, assorbire, metabolizzare o eliminare alimenti comuni o determinate sostanze nutrienti in essi contenute o metaboliti, oppure con altre esigenze nutrizionali determinate da condizioni cliniche e la cui gestione dietetica non può essere effettuata esclusivamente con la modifica della normale dieta.”
In definitiva si tratta di prodotti volti al trattamento dietetico di soggetti affetti da turbe, malattie o condizioni mediche che determinano una vulnerabilità nutrizionale, cioè l’impossibilità o la forte difficoltà ad alimentarsi utilizzando i comuni alimenti, integratori alimentari compresi, per soddisfare il loro fabbisogno nutritivo.
Per quanto riguarda la composizione, gli AFMS vengono catalogati dal regolamento (CE) 2016/128 (art. 2.1) in 3 categorie:
alimenti completi dal punto di vista nutrizionale con una formulazione standard dei nutrienti
alimenti completi dal punto di vista nutrizionale con una formulazione in nutrienti adattata ad una specifica malattia, un disturbo o uno stato patologico
alimenti incompleti dal punto di vista nutrizionale con una formulazione standard o adattata ad una specifica malattia, un disturbo o uno stato patologico, che non rappresentano l’unica fonte alimentare giornaliera
Gli AFMS devono essere conformi alle Linee guida sugli alimenti a fini medici speciali (revisione settembre 2023) e devono essere notificati ai fini dell’immissione in commercio.
Rientrano tra gli AFMS i prodotti erogabili a carico del Servizio sanitario nazionale per soggetti affetti da malattie metaboliche congenite o da fibrosi cistica.
Per effetto dell’articolo 14 del DPCM 12 gennaio 2017 sui LEA (livelli essenziali di assistenza) sono erogabili anche gli AFMS aproteici o ipoproteici per soggetti affetti da insufficienza renale e gli AFMS consistenti in preparati addensanti per soggetti con grave disfagia affetti da malattie neurodegenerative.
In relazione al trattamento dietetico della fibrosi cistica, per consentire una corretta scelta degli AFMS tra quelli attualmente disponibili, sono state predisposte le Linee guida per una corretta prescrizione di alimenti a fini medici speciali erogabili per soggetti con fibrosi cistica.
Sito Ministero