“Luce da Luce”, la mostra sui 1700 anni dalla convocazione del Concilio di Nicea

L’esposizione potrà essere visitata entro domani, 13 novembre, presso gli spazi dell’Università della Santa Croce a Roma

La Pontificia Università della Santa Croce e l’Associazione Patres, in collaborazione con il Meeting di Rimini 2025, hanno ideato la mostra itinerante Luce da Luce. Nicea 1700 anni dopo, dedicata ai 1700 anni dalla convocazione, nel 325 d.C., del primo Concilio di Nicea, il primo convegno ecumenico della storia della cristianità da cui deriva l’elaborazione del Credo che tutti i cattolici recitano oggi, la definitiva proclamazione della natura consustanziale di Gesù che, in qualità di figlio di Dio, possiede la sua stessa essenza, la condanna dell’arianesimo e la collocazione della Pasqua a ridosso della prima domenica, dopo il plenilunio successivo all’equinozio di primavera. L’esposizione, inaugurata il 06 ottobre, potrà essere visitata presso gli spazi dell’Università della Santa Croce a Roma entro domani, giovedì 13 novembre, prima di continuare il suo tour in giro per l’Italia e all’estero. L’evento ha già riscosso un enorme successo e ha registrato ampi consensi, tra cui l’elogio fatto dal patriarca Bartolomeo che ha avuto modo di osservarla a Rimini. L’allestimento offre un’esperienza immersiva attraverso testi, foto e installazioni multimediali, che intendono comunicare il profondo significato storico-teologico dell’assise. Ai visitatori vengono messi a disposizione strumenti critici per capire la portata del dogma della fede come elemento di unità e di dialogo, e per cogliere il concetto di paternità di Dio che è l’essere supremo che genera, dà vita e arricchisce l’anima. La mostra è anche un’occasione per riflettere sul valore dell’evangelizzazione che, nel XXI secolo, rappresenta un momento decisivo per la crescita umana e spirituale, oltre ad essere una soluzione alla crisi esistenziale. Durante il suo viaggio apostolico in Turchia e Libano (27 novembre – 2 dicembre) papa Leone XIV visiterà la mostra, che sarà allestita nel cortile della cattedrale di Istanbul. Prevost ha affermato recentemente che “il Concilio di Nicea non è semplicemente un fatto storico; è una bussola che deve continuare a orientarci verso l’unità piena e visibile di tutti i cristiani”.