L’opificio artigianale degli spiriti

La prima micro distilleria di gin in Calabria è situata nel cuore della città di Cosenza

Il Gin è una bevanda alcolica a base di bacche di ginepro, molto apprezzata, da degustare puro o per la preparazione di drinks e cocktails.
Proprio nel cuore della nostra città, ha sede la prima micro distilleria di gin in Calabria: l’Opificio Artigianale degli Spiriti.
“Ho iniziato l’attività di distillatore in modo amatoriale nel 2019. In realtà la mia idea iniziale, vista la mia passione per la birra, era aprire un micro birrificio, cosa che si è mostrata particolarmente complessa, perché necessitava di spazi molto grandi e di un investimento maggiore.
Messo da parte quel progetto, ho voluto interessarmi al mondo della distillazione ed ho iniziato a documentarmi e studiare”, così Ernesto Iannone, proprietario dell’Opificio: “Mi sono reso conto che in Italia è molto diffusa la distillazione della grappa ed ho voluto dedicarmi a qualcosa che nel nostro territorio è ancora un ‘prodotto di nicchia’, quando ho iniziato io, infatti, le aziende che producevano gin erano veramente poche”.
Iannone ha approfondito i suoi studi e completato la sua formazione seguendo dei corsi teorico- pratici a Londra, presso la East London Distillery e la Half Hitch Distillery, dove, come ci ha descritto, ha avuto la possibilità di comprendere il funzionamento di un alambicco, strumento essenziale per la distillazione, di apprendere le basi necessarie per poter ideare la ricetta per un buon gin e come bilanciare correttamente le diverse componenti e le diverse erbe.
“Al rientro in Italia, ho iniziato a fare esperienza sul campo, ma la cosa più difficile è stata superare il gigantesco scoglio burocratico per l’avvio di una attività del tutto nuova ed in assoluto la prima in Calabria. In questo è stato provvidenziale il sostegno di Eugenio Belli, proprietario della prima micro distilleria in Italia, la Eugin Distilleria Indipendente di Meda, in provincia di Monza”, quanto sottolineato da Ernesto Iannone.
“Mi ritengo un fantasista. Il gin rispetto ad altri distillati è molto versatile, infatti oltre alle bacche di ginepro, l’altra componente sono le erbe che possono differire a seconda del territorio, ciò offre la possibilità di spaziare con la fantasia ed avere la possibilità di inventare delle ricette, di creare un prodotto che sia unico”.
Il gin per essere considerato tale deve essere un distillato prodotto con alcol di origine agricola, che abbia una gradazione alcolica superiore ai 37,5° ed in cui la botanica predominante siano le bacche di ginepro. Questa definizione legale lascia molta libertà, esistono infatti gin che contengono solo le bacche di ginepro, altri invece arricchiti con numerose erbe, come il rinomato Monkey 47, che contiene appunto 47 botaniche. “Solitamente io non mi spingo mai oltre le venti erbe, perché ritengo che se si esagera diventa difficile rendere il gin riconoscibile e si rischia di distrarre troppo il palato di chi beve, preferisco che sia caratterizzato da un paio di botaniche che siano subito percepibili”, le parole del titolare dell’Opificio: “Per quanto riguarda il processo produttivo non esiste un manuale, né un disciplinare da seguire, dunque anche questo può differenziare da distillatore a distillatore. Il primo step è mettere in infusione le botaniche nell’alcol, ma c’è anche chi non adotta questo procedimento che può avere una durata variabile, secondo i miei gusti e la mia esperienza è necessario un periodo di infusione che varia dalle 12 ore ai 2-3 giorni, dipende dalla ricetta e dell’intensità che si vuole dare al sentore scelto.
La fase successiva è quella della distillazione in alambicco del liquido ottenuto, in base allo stile che si utilizza si possono distillare prima solo le bacche di ginepro e successivamente il resto delle botaniche per poi unirli, io invece uso la modalità di distillazione London Dry, in cui avviene tutto insieme, creando una ricetta unica. Questa fase può durare un tempo variabile, maggiore è la capacità dell’alambicco, più durerà la distillazione.
A questo punto il liquido che ha raggiunto una concentrazione alcolica che varia dagli 89 ai 75 gradi passa alla fase di affinamento nei fusti d’acciaio, durante la quale vengono fatte le diluizioni con l’acqua per arrivare alla gradazione desiderata, infine si passa all’imbottigliamento ed all’etichettatura.
I nostri prodotti si caratterizzano per le botaniche utilizzate, tipiche del territorio, come il gin al piretto, quello al bergamotto e pepe rosa, il gin che ha dentro un po’ di tutta la Calabria con le nostre erbe, dalla camomilla alla liquirizia, al finocchietto, inoltre sono uno dei primi in Italia ad aver fatto un gin affumicato.
I nostri clienti sono persone molto curiose che vogliono sperimentare, pronti ad assaggiare le novità, in media propongono una nuova ricetta al mese”, la chiosa di Iannone.