ll venerabile padre Bernardo Maria Clausi testimone di fedeltà e coerenza

In coincidenza dell’anniversario della scomparsa del Venerabile padre Bernardo Maria Clausi, avvenuta nella mattinata del 20 dicembre 1849 nel santuario di San Francesco di Paola, si è svolta sabato 20 dicembre 2025, tempo di Avvento per la Chiesa, una giornata di fede e memoria ricordando appunto il 176° anniversario della sua morte

Un appuntamento significativo promosso dall’Ordine dei Minimi che ha visto la partecipazione di pellegrini, religiosi e rappresentanti delle istituzioni, uniti nel ricordo di una figura centrale della spiritualità calabrese.

La giornata si è aperta con un momento di accoglienza da parte dei Padri Minimi del Santuario, che hanno ricevuto i pellegrini provenienti dalla comunità di San Vincenzo la Costa. Accompagnati da una guida, i fedeli hanno potuto visitare le stanze e la cella di Padre Bernardo, eccezionalmente aperte al pubblico per l’occasione, vivendo un’esperienza di profonda suggestione e raccoglimento.

Il percorso è poi proseguito lungo la “Via dei Miracoli” di San Francesco di Paola, durante la quale è stata ripercorsa la vita del taumaturgo, offrendo ai presenti un’occasione di riflessione sulla storia e sulla spiritualità che da secoli animano il Santuario.

Al termine del pellegrinaggio è stata celebrata la Santa Messa, presieduta da Padre Yeher Taras, nuovo Postulatore generale dei Minimi, in sostituzione di Padre Ottavio Laino entrato in quiescenza a compimento dei suoi ottant’anni, che durante l’omelia ha ricordato la vita di Padre Bernardo Maria Clausi, segnata da sacrificio, umiltà e intensa preghiera.

Un’Omelia di approfondimento della figura del Venerabile Clausi – Commentando le letture del giorno, trattandosi della IV Domenica di Avvento, più volte ha fatto riferimento alla figura del Venerabile Padre Bernardo Maria Clausi parlando di fede e della potenza di Dio. “Nelle sue lettere, il Venerabile Bernardo Maria Clausi descrive – ha affermato padre Taras – una condizione spirituale con una sincerità disarmante: una vita “occupata” può diventare “dissipata e distratta” e allora nasce il desiderio di solitudine per ritrovare il Signore. E qui si capisce una cosa decisiva per l’Avvento: senza raccoglimento non si riconosce il segno. Se il cuore è sempre altrove, se siamo pieni di rumore e di urgenze, anche quando Dio ci visita rischiamo di non accorgercene”.

Proseguendo la sua Omelia padre Taras ha poi detto: “La vita del Venerabile Clausi, in questo senso, è quasi una parabola vivente. Da ragazzo entrò nel noviziato dei Minimi a Paola, ma fu costretto a uscire per la soppressione napoleonica degli ordini religiosi: un distacco che poteva spegnere una vocazione, e invece non la spense. Tornò più tardi, da sacerdote, e riprese quella strada con più maturità, fino a professare i voti. In mezzo ci furono anni di ministero nel suo paese, a San Sisto dei Valdesi, anni in cui diventò punto di riferimento per zelo pastorale e carità verso poveri e sofferenti: non un santino lontano, ma un prete nel fango della storia, con la gente reale, con le ferite reali”.

Nel fare riferimento all’ubbidienza di Giuseppe verso il Signore nello sposare Maria e tutelarla, come assisterla durante il suo viaggio verso Betlemme per la nascita di Gesù, nonché la fuga, ha tenuto a dire che anche il Venerabile padre Bernardo Maria Clausi ha rispettato la regola dell’ubbidienza come mostra la sua storia.

La vita del Venerabile Clausi ci offre un’immagine concreta. Negli ultimi mesi del 1849 tornò al Santuario di Paola e lì rese l’ultimo respiro il 20 dicembre, in fama di santità. È come se la sua vita si chiudesse dove era iniziata: ai piedi di san Francesco di Paola, in un luogo che parla di umiltà e di radicalità evangelica. E se noi andiamo con la mente a quel suo “ritorno”, possiamo leggere un segno: quando la vita stringe, quando il tempo si accorcia, non ci salva l’ultima strategia, non ci salva l’ultima alleanza, non ci salva l’ultima difesa. Ci salva tornare all’essenziale. Ci salva tornare a Dio. Ci salva lasciarci portare, come Giuseppe, da una parola: “Non temere”.

Lo spazio conclusivo della celebrazione per il Minimo Padre Bernardo Maria – Terminata la Messa si è aperto uno spazio in cui le autorità intervenute hanno potuto esprimere i loro pensieri di legame verso la figura del Venerabile padre Bernardo Maria Clausi. A fare gli onori di casa è stato il sindaco di Paola, avv. Roberto Perrotta, la cui presenza ha confermato l’attenzione dell’amministrazione comunale verso iniziative che valorizzano la fede, la storia e l’identità del territorio. Nel porgere i suoi saluti ha parlato del legame esistente tra Paola, Longobardi e San Vincenzo La Costa per effetto delle tre figure di Santi: San Francesco, San Nicola Saggio ed il Venerabile Clausi, dove hanno trovato rispettivamente il letto della loro venuta al mondo. A proposito il sindaco di padre Bernardo ha ricordato i suoi rapporti con figure eccezionali come San Vincenzo Pallotti e San Giovanni Bosco auspicando la sua beatificazione che sarebbe un dono per i calabresi e le persone di buona volontà.

Da parte sua padre  Yeher Taras, a tal proposito, prendendo la parola, ha invitato i tre  sindaci a fare rete, sottolineando il legame profondo tra i territori che condividono le tre figure di grande valore spirituale, come San Francesco, Nicola Saggio da Longobardi e padre Bernardo Maria Clausi, ai quali il già provinciale, padre Francesco Trebisonda, durate il suo mandato li definì le Tre Stelle dei Minimi.

Nel prendere la parola il sindaco di San Vincenzo la Costa, Gregorio Iannotta, ha richiamato il profondo legame spirituale che unisce Paola e San Sisto dei Valdesi (frazione di San Vincenzo La Costa) alla figura di Padre Bernardo Maria Clausi, ribadendo la volontà di proseguire un cammino condiviso fatto di preghiera e collaborazione con la città di Paola e con il Comune di Longobardi.

Tra i promotori della giornata, il consigliere comunale Emily Cavaliere, delegata ai rapporti con la Chiesa, che nel suo intervento ha evidenziato come Padre Bernardo Maria Clausi rappresenti un’identità che va oltre i confini di San Vincenzo la Costa,  anche all’estero sia nelle Americhe, in Canada e in Paesi europei, sottolineando l’impegno dell’amministrazione comunale nel valorizzare una figura di grande rilievo spirituale, che merita una maggiore conoscenza tra le nuove generazioni, auspicando una prossima conclusione del processo di beatificazione.

L’organizzazione per quanto riguarda la comunità di San Vincenzo la Costa è stata curata dal consigliere comunale Emily Cavaliere, con la partecipazione dell’Associazione Padre Bernardo Maria Clausi, con sede a San Sisto dei Valdesi (San Vincenzo La Costa); mentre in rappresentanza del Sindaco di Longobardi è intervenuta l’assessore Marika Stancato.

La giornata commemorativa si è conclusa con una sosta ed alcuni momenti di preghiera e benedizione, di fronte la Cappella dove si trovano i resti mortali del Venerabile padre Bernardo, nella navata laterale della Basilica del Santuario, che hanno visto il sindaco di San Vincenzo La Costa, Gregorio Iannotta, depositarvi un omaggio floreale ed augurale contestualmente.