Chiesa
Leone XIV: “la terra è per tutti”, “riscoprire il volto dell’altro

Il pontefice ha incontrato i partecipanti al Meeting sulla fraternità umana
“Riconoscere che l’altra persona è un fratello o una sorella significa liberarci dalla finzione di credere di essere individui isolati o dalla logica di formare relazioni solo per interesse personale”. Ne è convinto il Papa, che nella parte in inglese del discorso rivolto ai partecipanti al Meeting sulla fraternità umana ha spiegato come “non è solo l’interesse personale che ci spinge a entrare in relazione”: “Le grandi tradizioni spirituali e la maturazione del pensiero critico ci permettono di andare oltre legami di sangue o etnici, oltre quelle parentela che riconoscono solo chi è simile e rifiutano chi è diverso”. Nella Bibbia, ha osservato Leone XIV, “sono i testi più recenti e maturi a narrare una fraternità che trascende i confini etnici del popolo di Dio e si fonda su una umanità comune”: “Le storie della creazione e le genealogie testimoniano che tutti i popoli, anche i nemici, hanno la stessa origine, e la Terra, con i suoi beni, è per tutti, non solo per alcuni”. Come si legge nella Fratelli tutti di Papa Francesco: “L’amicizia sociale e la fraternità universale richiedono necessariamente un riconoscimento del valore di ogni persona umana, sempre e dovunque”. “La fraternità è il nome più autentico per la vicinanza”, ha commentato il Pontefice: “significa riscoprire il volto dell’altro. Per coloro che credono, riconoscono il mistero: l’immagine stessa di Dio nel volto del povero, del rifugiato e persino dell’avversario”.