Chiesa
Leone XIV: “la croce di Gesù è la scoperta più grande della vita”

Udienza giubilare dedicata a Sant’Elena, la mamma di Costantino, colei che ritrovò la vera croce di Gesù
“Una donna che cerca. Una donna che scava”. Così Leone XIV ha definito Flavia Giulia Elena, madre dell’imperatore Costantino, al centro dell’udienza giubilare di oggi in piazza San Pietro, che si è svolta alla vigilia della canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, in programma domani in questa stessa piazza e alla stessa ora. E proprio sulla facciata della basilica di San Pietro campeggiano i drappi con le rispettive immagini dei futuri santi, quasi a vegliare sulla folla di fedeli che anche oggi ha gremito i settori delimitati dal colonnato del Bernini. Il Papa ha esordito con un ricordo: “Da bambini, mettere le mani nella terra aveva un fascino speciale. Lo ricordiamo, e forse ancora lo osserviamo: ci fa bene osservare il gioco dei bambini! Scavare nella terra, rompere la crosta dura del mondo e vedere che cosa c’è sotto”. “Quello che Gesù descrive nella parabola del tesoro nel campo non è più un gioco da bambini, eppure la gioia della sorpresa è la stessa”, il riferimento al Vangelo di Matteo: “E il Signore ci dice: così è il Regno di Dio. Anzi: così si trova il Regno di Dio”.“La speranza si riaccende quando scaviamo e rompiamo la crosta della realtà, andiamo al di sotto della superficie”,ha spiegato il Pontefice, ricordando che, “appena avuta la libertà di vivere da cristiani pubblicamente, i discepoli di Gesù cominciarono a scavare, in particolare nei luoghi della sua passione, morte e risurrezione. La Tradizione d’Oriente e d’Occidente ricorda Flavia Giulia Elena, madre dell’imperatore Costantino, come l’anima di quelle ricerche”.“Il tesoro che accende la speranza è la vita di Gesù: bisogna mettersi sulle sue tracce”,l’invito del Papa. “Quante altre cose avrebbe potuto fare un’imperatrice!”, ha esclamato Leone XIV: “Quali luoghi nobili avrebbe potuto preferire alla periferica Gerusalemme. Quanti piaceri e onori di corte”.“Anche noi, ci possiamo adagiare nelle posizioni raggiunte e nelle ricchezze, più o meno grandi, che ci danno sicurezza”, il monito: “Si perde così la gioia che avevamo da bambini, quel desiderio di scavare e di inventare che rende nuovo ogni giorno”.“Inventare” in latino significa “trovare”, e la grande “invenzione” di Elena fu il ritrovamento della Santa Croce. “Ecco il tesoro nascosto per cui vendere tutto!”, ha esclamato Leone, perché“la Croce di Gesù è la scoperta più grande della vita, il valore che modifica tutti i valori”.“Elena poté capirlo, forse, perché aveva portato a lungo la propria croce” il riferimento alla biografia di questa donna in ricerca: “Non era nata a corte: si dice che fosse una locandiera di umili origini, di cui il futuro imperatore Costanzo si innamorò. La sposò, ma per calcoli di potere non esitò poi a ripudiarla allontanandola per anni dal figlio Costantino. Divenuto imperatore, Costantino stesso le procurò non pochi dolori e delusioni, ma Elena fu sempre sé stessa: una donna in ricerca”. “Aveva deciso di diventare cristiana e praticò sempre la carità, non dimenticando mai gli umili da cui lei stessa proveniva”, ha proseguito il Papa.“Tanta dignità e fedeltà alla coscienza, cambiano il mondo anche oggi”,ha assicurato: “avvicinano al tesoro, come il lavoro dell’agricoltore. Coltivare il proprio cuore richiede fatica. È il più grande lavoro. Ma scavando si trova, abbassandosi ci si avvicina sempre di più a quel Signore che spogliò sé stesso per farsi come noi”. “La sua Croce è sotto la crosta della nostra terra”, la metafora scelta da Papa Leone: “Possiamo camminare orgogliosi, calpestando distrattamente il tesoro che è sotto i nostri piedi. Se invece diventiamo come bambini, conosceremo un altro Regno, un’altra forza. Dio è sempre sotto di noi, per sollevarci in alto”. “Camminare sempre, come Maria, sulle strade del Signore”, l’esortazione a conclusione dell’udienza giubilare, rivolto ai fedeli di lingua italiana.
M.Michela Nicolais