Leone XIV incontra i Governanti e propone la validità della legge naturale

La politica è un’opera di quell’amore cristiano che non è mai una teoria, ma sempre segno e testimonianza concreta dell’agire di Dio in favore dell’uomo

Legge naturale, compito della politica, la persone che vale più dell’algoritmo al centro del discorso di papa Leone XIV ai governanti ricevuti in udienza.

“L’azione politica è stata definita da Pio XI, con ragione, ‘la forma più alta di carità’”. Lo ha ricordato papa Leone XIV ricevendo in udienza i parlamentari giunti da 68 Paesi per il Giubileo dei governanti e amministratori. Nel discorso rivolto ai presenti, il Pontefice ha sottolineato che “essa appare realmente come un’opera di quell’amore cristiano che non è mai una teoria, ma sempre segno e testimonianza concreta dell’agire di Dio in favore dell’uomo”. Il Papa ha espresso preoccupazione per l’iniqua distribuzione delle risorse: “Si tratta di adoperarsi affinché sia superata l’inaccettabile sproporzione tra una ricchezza posseduta da pochi e una povertà estesa oltremisura”. Il compito della politica, ha spiegato, è “promuovere e tutelare, al di là di qualsiasi interesse particolare, il bene della comunità, il bene comune, specialmente in difesa dei più deboli ed emarginati”. “Una buona azione politica – ha aggiunto – può offrire un efficace servizio all’armonia e alla pace sia a livello sociale, sia in ambito internazionale”.

“Una sola legge eterna e immutabile governerà tutti i popoli in tutti i tempi”. Papa Leone XIVha citato Cicerone nel discorso rivolto ai parlamentari in occasione del Giubileo dei governanti. Soffermandosi sul valore della legge naturale, il Pontefice ha spiegato che essa “non è scritta da mani d’uomo, ma riconosciuta come valida universalmente e in ogni tempo, e trova nella stessa natura la sua forma più plausibile e convincente”. Ha quindi esortato i legislatori a considerare “ciò che accomuna tutti”, anche nei processi decisionali, senza escludere il riferimento al trascendente. “La legge naturale – ha ribadito – costituisce la bussola con cui orientarsi nel legiferare e nell’agire”. In riferimento alla libertà religiosa, ha affermato: “Credere in Dio, con i valori positivi che ne derivano, è nella vita dei singoli e delle comunità una fonte immensa di bene e di verità”. Il Papa ha poi lodato il dialogo interreligioso, che “può svilupparsi in un rispettoso e costruttivo incontro tra le diverse comunità religiose”.

“La vita personale vale molto più di un algoritmo”. Il Pontefice ha ammonito: “La politica non può ignorare una provocazione di questa portata”. L’IA, ha spiegato, deve restare “uno strumento per il bene dell’essere umano, non per sminuirlo né per definirne la sconfitta”. Ha poi evidenziato come essa disponga di una “memoria statica, per nulla paragonabile a quella dell’uomo e della donna, che è invece creativa, dinamica, generativa”. Per affrontare le sfide future, ha detto, occorre “progettare, pur nel contesto di scenari nuovi, stili di vita sani, giusti e sicuri, soprattutto a beneficio delle giovani generazioni”. In chiusura, il Papa ha affidato l’impegno politico all’intercessione di San Tommaso Moro, “perfetto servitore dello Stato proprio in forza della sua fede”.