Città
La sanità digitale passa dall’Unical
L’ateneo ha ospitato la seconda edizione degli Stati generali della sanità e delle tecnologie digitali
“I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo”. Viene affidato al Tractatus Logico-Philosophicus del filosofo Ludwig Wittgenstein la chiusura della lectio magistralis del professore Francesco Scarcello. “I nostri linguaggi si stanno amplificando, quindi anche il nostro mondo si sta amplificando grazie a queste nuove opportunità”, le parole del docente che ha parlato delle origini dell’intelligenza artificiale soffermandosi poi su aspetti legati al campo della sanità come l’amministrazione e la gestione dei processi, la previsione accurata nella domanda di farmaci, la riduzione dei costi operativi e il miglioramento della continuità assistenziale. L’occasione è la seconda edizione degli Stati Generali della Sanità e delle Terapie Digitali, organizzata dall’Intergruppo Parlamentare Sanità e Terapie Digitali congiuntamente con l’Università della Calabria e la rivista Italian Health Policy Brief, che si è svolta lunedì nell’Aula Magna dell’Università della Calabria. Presenti in aula rappresentanti del Governo, mondo accademico, imprese e istituzioni come il Prefetto della città di Cosenza, Rosa Maria Padovano, il Questore Giuseppe Cannizzaro e i primi cittadini di Cosenza e Rende. Ospite d’onore, il ministro della Salute Orazio Schillaci: “Credo che l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione della salute oggi ci danno delle opportunità straordinarie per costituire quelli che sono i principi al quale si ispira il nostro Servizio Sanitario Nazionale, cioè l’universalità e la gratuità. La sanità digitale può essere la chiave di volta per affrontare nodi strutturali e preservare il carattere di universalità del nostro sistema sanitario, aiutandoci a ridurre i divari di salute di natura geografica e sociale. In questo senso, stiamo investendo per modernizzare l’infrastruttura sanitaria con la convinzione che la trasformazione digitale debba essere non solo tecnologica, ma anche culturale, organizzativa e di sistema”. “Dico spesso che la sanità è come il calcio: tutti ne parlano pensando di poter essere allenatori della nazionale, ma nessuno davvero ne capisce”. Sintetico, ma affilato il pensiero del governatore della Calabria Roberto Occhiuto, che è anche commissario alla Sanità. Il presidente, intervenuto all’apertura dei lavori ha tessuto le lodi all’ateneo “un’autentica eccellenza a livello nazionale. Qui abbiamo già sperimentato come il rapporto tra università e assistenza sanitaria attraverso la facoltà di medicina possa essere fecondo di risultati” le parole del presidente che guarda anche al futuro: “La vera evoluzione che dobbiamo realizzare è quella di estendere il rapporto tra l’università e l’assistenza sanitaria potenziando tutto quello che è rete ospedaliera, quindi investendo ancora di più sul policlinico universitario, sull’azienda ospedaliere universitaria, quindi sull’ospedale. Mentre potenziamo questo investimento che già è in atto, costruiamo le condizioni per fare in modo che attraverso la sanità digitale si possano affrontare temi e questioni che riguardano l’assistenza territoriale, l’assistenza di prossimità che in questo Paese sono irrisolte da tanto tempo”. Ribadita più volte e da più voci la centralità dell’Università della Calabria nello sviluppo di competenze e innovazione, anche al servizio della sanità del futuro. L’ateneo, prima ancora del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, ha aperto le sue porte al corso di laurea in Medicina e Tecnologie digitali, l’unico in Italia, che coniuga i saperi della medicina a quelli dell’informatica. La giornata ha successivamente approfondito tre ambiti centrali: il ruolo dei dati e dell’Intelligenza Artificiale nella ricerca clinica; i modelli organizzativi e le competenze necessarie per integrare le terapie digitali nel servizio sanitario nazionale; il patient journey digitale e l’impatto delle tecnologie sulla qualità dell’assistenza. L’intergruppo parlamentare di sanità digitale, nato il 2023 per simulare l’applicazione delle tecnologie digitali a supporto dell’innovazione del sistema sanitario nazionale, ha illustrato gli obiettivi del proprio lavoro, orientato a definire un quadro regolatorio chiaro per accesso, appropriatezza e rimborsabilità delle Terapie Digitali: “Stiamo per portare a casa due grandi strategie, una è la legge sulle terapie digitali che vedrà l’Aula i primi di gennaio e poi l’ospedale virtuale, una forma di socialismo sanitario, che accorcia le distanze perché la sanità digitale raggiunge anche posti irraggiungibili. Stiamo creando le basi per una cornice normativa chiara che garantisca accesso, appropriatezza e rimborsabilità delle Terapie Digitali”, ha evidenziato l’onorevole Simona Loizzo, presidente dell’Intergruppo Parlamentare. Al termine dei lavori è stato redatto un documento con raccomandazioni operative, proposte legislative e indirizzi strategici da trasmettere a Parlamento, Governo e Regioni.
