La Calabria nel mondo con Intrieri

Il fotografo naturalista di Castiglione Cosentino da anni vive e lavora a Londra. I suoi scatti pubblicati su National Geographic Italia, sua la foto del francobollo sulla Sila

“La passione per la fotografia è nata quando all’età di 14 anni girovagando per le campagne dove sono cresciuto, Castiglione Cosentino, vede vo fiori, insetti, scorci che in qualche modo volevo portare a casa con me, volevo rende re eterni, immobili. Un giorno d’estate vidi un volantino con l’offerta di una fotocamera e in quel momento realizzai che forse era la fotografia il mezzo con cui potevo ottenere ciò. Avevo sempre voluto disegnare ciò che vedevo, sopra tutto del mondo naturale, ma non sono mai stato un grande disegnatore, ecco perché poi ho scelto la strada della foto grafia che rappresentava (e in parte ancora oggi) un mezzo per rendere immortale ai miei occhi immagini, scene, animali e piante incontrate durante i miei cammini”. Così il fotografo Giuseppe Intrieri, da qualche anno vive a Londra, che con i suoi scatti porta la Calabria in giro per il mondo. Lo abbiamo intervistato.

Cosa cerchi nei tuoi scatti?

Con la fotografia di natura, quindi paesaggi, animali, piante, cerco di documentare e allo stesso tempo divulgare la bellezza intrinseca delle picco le cose, meravigliare le persone con la bellezza dei paesaggi affinchè aumenti quel senso di tutela che tutti dovremmo avere verso aree protette, paesaggi naturali, specie e luoghi, per far in modo che rimangano così anche per le future generazioni. Abbiamo già costruito abbastanza, non c’è bisogno di togliere ulteriore aree naturali per far spazio al cemento.

Nei tuoi scatti racconti la tua terra. Cosa ti fa innamorare della Calabria?

Frequentando il corso di Scienze Naturali all’Università della Calabria (mai terminato, purtroppo, a causa delle vicissitudini della vita, con 4 esami al termine) ho potuto apprezzare ancora di più come la Calabria sia ricca di biodiversità, se pensate a tutti gli habitat che sono presenti nella nostra regione, che essendo comunque stretta però raggiunge i 2000m di altitudine a partire dal mare, in un frangente di tempo e di spazio comunque piccolo. Oltre 700km di co sta, vallate remote, foreste, boschi selvaggi, zone umide e tanti fiumi; i borghi arroccati su questi territori impregnati di storia e cultura. Beh, credo che questo sia abbastanza.

Non solo la Calabria, tra i progetti che porti avanti an che la documentazione delle aree naturali londinesi.

Quando mi sono trasferito a Londra, sei anni fa, ho cercato sin da subito la mia dimensione. Ho iniziato ad andare in giro per parchi, poi girando e studiando sempre di più ho appurato che ne esistono oltre 3000 in una città che è la prima al mondo con lo status di national park city e in cui la maggior parte dei parchi non sono giardini pubblici o spazi verdi, ma vere e proprie aree protette e riserve naturali che tutelano l’habitat e/o specie. L’ho sentito da subito come una missione il fatto di continuare a raccontare anche qui, come facevo in Calabria. Oggi Londra è casa mia tanto quanto la Calabria, quindi un filone che prosegue. Continuare a raccontare attraverso la foto grafia fa parte di me, indipendentemente dal luogo, ecco.

Dalla Calabria a Londra. Da fotografo cosa ti manca della Calabria, cosa invece hai trovato a Londra?

Della Calabria mi manca prima di tutto la famiglia, le vecchie amicizie, i luoghi a me familiari; anche se oggi ne ho altri di luoghi a me familiari e del cuore, che sicuramente non saranno uguali in tutto e per tutto a quelli dove sono cresciuto, dove mi sono formato come uomo e come professionista; però, sì, ecco oggi ne ho altri. Mi manca quella diversità con centrata in così poco spazio, prendere l’auto e in meno di due ore andare dal mare fino ai boschi fitti in alta montagna, mi mancano le persone che sembrano familiari anche se non le conosci. Sto girando molto in tutto il Regno Unito, è un paese bellissimo, però, ecco, la Calabria è diversa, non voglio dare adito a quel le gare campaniliste e un po’ stupide secondo cui l’Italia è il paese più bello, perchè non è vero; perchè anche qui ho tro vato bellezza. A Londra poi ho raggiunto tante soddisfazioni come professionista, quello senz’altro, il tasto dolente è non averlo potuto fare nella mia terra. Il potersi imbarca re in un’azione imprenditoria le senza la paura di fallire o trovarsi di fronte ad ostacoli troppo grandi da superare, ho trovato un sistema che sicura mente ha dei difetti -perchè Londra non è il paradiso- però in cui determinate dinamiche che ho subito per 28 anni in Calabria, qui non esistono (bu rocrazia lenta, clientelismo, inefficienza).

Qual è secondo la tua esperienza il soggetto naturale più ‘divo’?

Così, su sue piedi, probabilmente direi il lupo, che ho solo visto di sfuggita in Sila un paio di volte, e una sola sul Pollino, esattamente a Colle Gaudolino molti anni fa; una di quel le volte in cui con amici cari esploravamo la nostra terra innamorandoci della bellezza.

La frenesia del like ci spinge a collezionare immagini dimenticando spesso che è la natura a pagare un prezzo salato. Come comportarsi correttamente?

Purtroppo oggi è sempre più frequente, però c’è sempre modo di fare le cose per bene. Bisogna rispettare gli animali, i loro spazi, affidarsi ad associazioni che tutelano determinate aree e seguire le loro indicazioni o fotografi naturalisti esperti che hanno a cuore la tutela prima dei like; ne esistono, bisogna cercarli. Bi sogna conoscere gli animali e capire i loro spazi, nelle stagioni di riproduzione vietare determinati comportamenti, non invadere le aree di riproduzione.

La fotografia è pazienza e attesa. Ti piace stare da solo coi tuoi pensieri? Come ti senti quando torni a casa dopo quei momenti di solitudine?

Sì, diciamo che per determinate cose bisogna essere da soli in assoluto; anche se è sempre piacevole andare con amici o la propria compagna o compagno in natura; però da da soli è l’ideale, prima di tutto per stare con i tuoi pensieri, perché ogni tanto abbiamo bi sogno di stare da soli, poi per sentire tutto quello che ti circonda nella maniera più naturale possibile; anche per es sere sicuro di riuscire a becca re momenti o animali che non sono disturbati dal rumore dei passi o da qualche chiacchiera che potrebbe comunque scappare se si è in compagnia. Mi sento bene dopo questi momenti, c’è sempre tempo per stare con altre persone, ma bisogna anche coltivare la solitudine di tanto in tanto, perché fa bene.

Dai premi alle foto pubblica te su riviste come National geographic Italia, fino alla foto scelta da Poste italiane per un francobollo dedicato al Parco Nazionale della Sila. Tanti sogni realizzati, quanti ancora da realizzare?

Diciamo che per mia natura non sono mai soddisfatto, sia come persona che come professionista. Sono sempre molto critico con me stesso, vorrei fare sempre meglio e di più. Le persone che oggi mi ricordano che qualcosa di buono l’ho fatto sono la mia famiglia, la mia compagna e gli amici. Sognavo di girare il mondo e raccontare la biodiversità, gli habitat del pianeta, forse questo non lo realizzerò più, chi lo sa. Di sicuro ci sono due sogni che voglio realizza re: un viaggio in Africa nelle terre selvagge, poi acquistare una casa in montagna, magari in Sila.

Quale foto sogni di fare?

 Come dico sempre, su due piedi mi viene in mente una foto di un lupo al tramonto sulle rive di un lago nel Parco Nazionale della Sila. Chi lo sa.