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Il liceo Classico Telesio punta su “Identità e consapevolezza di sé”
Al via il nuovo anno scolastico con un approfondimento dei bronzi di Riace e del loro messaggio di pace
“Identità e consapevolezza di sé”. È lo slogan del nuovo anno scolastico del liceo classico “B. Telesio” di Cosenza. Nell’auditorium “Guarasci” l’atto iniziale è stato affidato a Daniele Castrizio, docente dell’università di Messina, che ha tenuto una lectio magistralis dal tema “Dal mito alla storia”. Protagonisti Eteocle e Polinice, i bronzi di Riace. Da loro, dalla storia, un messaggio di pace.
Il dirigente scolastico Domenico De Luca ha dato il benvenuto agli studenti che hanno intrapreso il percorso liceale. Due momenti, uno dedicato al biennio, un altro al triennio di studi.

Un inizio in cui il Telesio ha parlato con il canto e la musica, con la letteratura e la poesia, raccogliendo la sapienza classica.
Lo stesso De Luca, completando il suo messaggio di benvenuto, ha citato alcuni versi del poeta Franco Arminio, che invita ad amare con la parola “Guardare”. “Io guardo una cosa come se fosse bella. E se non lo è, vuol dire che devo guardarla meglio”.
La mattinata è stata condotta da Barbara Marchio, giornalista e docente. A recare il saluto agli studenti anche le collaboratrici dirette del dirigente, le docenti Maria Pia Domanico e Francesca Mastrovito.
Cuore della mattinata le immagini dei bronzi di Riace, la loro formazione e realizzazione.
Castrizio, esperto di civiltà antiche, di numismatica e di iconografia antica, ha evidenziato che “il mondo antico ci lascia dei messaggi, le stesse opere d’arte ci parlano. E anche i bronzi di Riace ci lasciano un messaggio di pace”.
I bronzi, noti in tutto il mondo, risalgono al V secolo avanti Cristo. La loro forma, a partire dal tipo di scultura del capo, raccontano proprio il periodo in cui sono stati realizzati. La conformazione dei bronzi rimanda dall’esistenza dell’elmo, Al faccio che imbracciassero lance e scude. Due guerrieri, opliti di greca memoria, che insieme si armonizzano, a significare bontà e bellezza.
“La nudità dei bronzi è eroica, perché solo gli dei e solo gli eroi sono nudi”, commenta Castrizio. “Uno dei due mostra i denti, come dicono anche i muscoli, e questa è l’unica statua del mondo antico a essere realizzata così, l’altro è un re”. Il bronzo, però, rivela l’iconografia. “Chi ha realizzato i bronzi voleva far vedere i volti”. E ancora: “i bronzi erano biondi, così come molti eroi greci. La terra di fusione, poi, ci dice che i bronzi vengono da Argos”. Così, s’intreccia letteratura classica, arte e e storia, nonché l’archeologia, così che i bronzi sono un testimonio straordinario del passato. Eteocle e Polinice furono simboli di pace e giustizia per l’imperatore Costantino. Un invito a non perseverare nell’arte della guerra. Un messaggio di pace.

