Il card. Leo a Paola: il mio amore per il nostro Patrono San Francesco

Il porporato, arcivescovo di Toronto, al Santuario regionale per la festa votiva.

Era a Montreal, era piccolo, e la nonna gli insegnava chi è San Francesco di Paola. Gli raccontava le lacrime di quel giorno in cui a Paola arrivarono le reliquie dell’amato Santo Minimo. Il card. Francis Leo, col sorriso sulle labbra, racconta tutto il suo legame con il Patrono calabrese. L’occasione è la celebrazione della Messa nel giorno della festa votiva del 14 luglio per ricordare, nella gratitudine (come evidenziato dal provinciale padre Francesco Trebisonda), la protezione dalla peste del 1767. Un legame speciale, quello del card. Leo con San Francesco, alimentato anche dalla visita al Santuario che fece nel lontano 1992.

Cronaca.

“San Francesco, servo e amico di Gesù, ha tanto da insegnare al mondo di oggi. Ci rivela l’insegnamento del Signore in modo incarnato”. Lo ha detto nell’omelia il card. Francis Leo. La santa Messa è stata concelebrato, tra gli altri, da mons. Giovanni Checchinato, arcivescovo metropolita di Cosenza – Bisignano. “Il nostro Patrono parla al cuore dell’umanità di oggi – ha detto il porporato. “In un mondo molto polarizzato e diviso San Francesco ci ispira l’unità e la comunione nella famiglia, nella parrocchia, nella diocesi, ovunque”.Per il card. Leo, in un mondo distratto da tante cose il Santo ci insegna l’importanza della fede”. E ancora, “in un mondo confuso ci indica la verità del vangelo; in un mondo viziato San Francesco ci insegna le virtù della vera libertà interiore. In un mondo in cerca di senso indica il cammino della santità”. Il card. Leo, proseguendo nella sua omelia, ha detto: “In un mondo possessivo il Patrono ci indica la generosità di dare tutto, con tutto il cuore. In un mondo arrogante ci insegna l’obbedienza al Signore e alla Chiesa e al vangelo. In un mondo ammalato ci insegna che la grazia di Dio può sanare”.