Guida rossa per conoscere la Calabria

Avere uno sguardo critico e storico superando i pregiudizi è la chiave per interpretare bene un territorio

È stata pubblicata da poco, per la Collana “Guide rosse” di Touring Club Italiano, la Guida D’Italia – Calabria, utile in questa stagione estiva per coloro che sono interessati a visitare borghi, piazze, paesi e città e ad immergersi nelle tradizioni locali della nostra regione. È un’iniziativa editoriale e culturale frutto del lavoro di vari esperti, che offrono una descrizione meticolosa e accurata della Calabria da più punti di vista: folcloristico, linguistico, etnico, culinario, ambientale ecc. È una terra che, storicamente, ha accolto più civiltà ed è stata ponte di comunicazione tra grandi culture, tra cui quella greca, che le hanno lasciato il loro segno conferendole un aspetto plurale e variegato. Bagnata dal Mar Tirreno a ovest e dallo Ionio a est, la Calabria offre uno spettacolo di paesaggi naturali mozzafiato, di spiagge e di coste rocciose meravigliose, su cui ha esercitato una forza preponderante anche il clima. C’è una diversità di montagne, colline, mari, laghi e fiumi: il Pollino con le sue varietà faunistiche, la Sila con i suoi parchi e i suoi laghi, l’Aspromonte con le sue distese verdeggianti e la sua biodiversità, il Tirreno con i suoi litorali come quelli di Gioia Tauro o di Sant’Eufemia. La guida mette a disposizione riferimenti geografici e storici, comprendenti anche dettagli artistici, linguistici ed economici della regione. Sono inclusi anche 13 tragitti automobilistici, che accomunano aree omogenee per storia e geografia, per lingua e tradizioni. Molto interessante il capitolo “Il folklore della Calabria” a cura dello storico Vito Teti, nel quale si parla del “neofolklore”, dei nuovi riti e delle nuove ricche e variegate festività, nella consapevolezza che delle antiche usanze popolari ormai resta ben poco, in ragione delle trasformazioni subite dalla Calabria nel tempo. È più che mai urgente avviare uno studio etnografico per comprendere le mutazioni di una terra così colma di storia, e per capire anche le modifiche dei riti e del folklore, che esprimono una precisa visione del mondo e della vita. Si è spesso scritto di una Calabria mitizzata e inesistente, assolutamente avulsa dalla realtà. Essa necessita, invero, di un processo di “rigenerazione” che ne consenta la conoscenza dal di dentro, passando per le diverse fasi di trasformazione che hanno interessato i suoi confini, tenendo in considerazione la perdita e/o la modifica dei costumi, e di come si siano evolute le relazioni tra chi è restato e chi è partito. Occorre un approccio critico e storico, lucido e coerente, scevro da pregiudizi e serio per entrare dentro la vita della nostra regione, di cui i culti e le feste altro non sono che manifestazioni della sua quotidianità. Nel capitolo “Lingua, dialetti, folklore” Nadia Prantera traccia una panoramica sui dialetti della Calabria, analizzando l’evoluzione storica e gli elementi linguistici principali delle parlate locali. La studiosa parte del presupposto che la Calabria sia sempre stata luogo di incontro e di scambio linguistico, perché attraversata e frequentata da popoli diversi che si sono relazionati fra di loro. Una ricca stratificazione storica è attestata, tra le altre cose, dalla convivenza tra elementi conservativi e innovativi, che danno conto di un accentuato pluralismo linguistico. Coesistenza e sovrapposizione linguistica hanno portato alla diffusione di fenomeni fonetici, morfo-sintattici e lessicali, che si rifanno sia al greco della tradizione bizantina sia al greco della fase magnogreca. A ciò bisogna aggiungere la persistenza di tracce del passato latino e delle lingue romanze. Oltre ai dialetti vi sono comunità linguistiche alloglotte: i grecani della Bovesìa, gli arbëreshë d’Albania, presenti specialmente nel cosentino, la colonia galloromanza di Guardia Piemontese, che reca con sé impronte della tradizione occitana, quasi scomparsa. La Calabria si conferma regione da scoprire, valorizzare e visitare non solo d’estate ma tutto l’anno.