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Guarascio parla ma solo con un comunicato stampa che non risolve niente

“Accolgo con immenso piacere la possibilità di chiarire la reale situazione, pubblicamente, soprattutto al cospetto dei tifosi, gli unici verso i quali sento la necessità di dare spiegazioni”. Inizia così il comunicato stampa de “Il presidente del Cosenza Calcio”, Eugenio Guarascio. Un tentativo per ricucire lo strappo con la tifoseria, la cui lacerazione è stata conclamata dall’incontro dei giorni scorsi con il diggì Gualtieri? In realtà, con questo comunicato, Eugenio Guarascio sembra più manifestare l’intenzione di continuare a vivere da separato in casa che non quella di ricreare empatia con la piazza. Perché, se è vero che ha scritto di voler dare spiegazioni ai tifosi, dall’altro dice che non vuole parlare con la stampa, quindi non intende sottoporsi alle domande dei cronisti. E’ l’ennesimo messaggio preconfezionato che evidentemente non soddisfa nessuno né realizza quel “rispetto che nutro per la città di Cosenza e per i tifosi” che il presidente dice di provare. Nei mesi scorsi l’imprenditore Citrigno aveva rassicurato la piazza di avere avuto tutte le migliori intenzioni di rilevare il Cosenza. E non solo lui. Eppure Guarascio offre una narrazione diversa: “è vero che sono stato contattato da alcuni imprenditori che avevano palesato l’intenzione di acquistare l’intero pacchetto azionario del Cosenza calcio, ma, il tutto, si è sempre risolto come una semplice manifestazione di intenti senza che, alla stessa, facesse seguito un’offerta adeguata al valore dell’intero pacchetto azionario”. A quanto ammonta tale pacchetto? E sulla presunta situazione debitoria (il 22 ottobre 2024 nell’incontro informale con i giornalisti il patròn ammise l’esistenza di pignoramenti) quando verrà fatta chiarezza?
Guarascio cerca sponde nuove, rendendosi disponibile ad ascoltare richieste “dinanzi la massima autorità comunale, ovvero il sindaco ed anche di fronte ad una eventuale delegazione di tifosi”. Ma sa che la tifoseria lo ha lasciato da parte. In due partite in casa sono entrati al San Vito meno di duemila tifosi. La gente chiede a gran voce una cessione societaria, ma – se questa non pare all’orizzonte – che almeno Guarascio si presenti pubblicamente a fornire a tutta la città le spiegazioni che deve degli ultimi 12 mesi. Un tempo nel quale questa squadra è retrocessa malamente, da fanalino di coda, e oggi si ritrova in C con una squadra incompleta e dalle prospettive nebulose.