Territorio
Giuseppe Sciacca e l’amore per il teatro
Regista, attore e formatore, è anche presidente della Compagnia teatrale Cilla e Cilla Giovani, con sede a San Lucido, nata a ottobre 2024 con il patrocinio dell’amministrazione comunale; e direttore artistico della Compagnia della Rosa di Acquappesa e della neo Compagnia Eos APS di Paola.
Giuseppe Sciacca, ispettore superiore della Polizia di Stato in quiescenza, siciliano d’origine e calabrese d’adozione, è autore di numerosi testi teatrali inediti con i quali ha vinto anche prestigiosi premi su territorio nazionale. Regista, attore e formatore, è anche presidente della Compagnia teatrale Cilla e Cilla Giovani, con sede a San Lucido, nata a ottobre 2024 con il patrocinio dell’amministrazione comunale; e direttore artistico della Compagnia della Rosa di Acquappesa e della neo Compagnia Eos APS di Paola. Lo abbiamo intervistato.

Come nasce questa sua passione per il teatro?
Da bambino, quando ero in Sicilia, in oratorio, punto di aggregazione, vi erano le compagnie in vernacolo del teatro classico siciliano spesso a caccia di comparse. Fu lì che recitando mi sono innamorato del teatro. Ho avuto anche la possibilità di conoscere attori come Tuccio Musumeci che recentemente ha recitato nella fiction Màkari.
Qual è stato il primo testo teatrale che ti ha visto come attore sulla scena?
San Giovanni Decollato, una commedia dialettale siciliana scritta da Nino Martoglio che narra le vicende di una famiglia alla presa con problemi, che si intrecciano con la fede per San Giovanni Battista. Interpretavo un bambino che portava un biglietto a una signora.
Come è stato possibile, dopo l’arrivo in Calabria, conciliare la professione di poliziotto con la passione per il teatro?
Sono arrivato in Calabria per motivi di lavoro. Nel 1995 un gruppo di ragazzi mi invitò a partecipare al musical Forza Venite Gente su San Francesco d’Assisi e lì, oltre ad interpretare Peter Bernardone, padre di Francesco d’Assisi, feci il regista. Inizia così questa vita che coniuga l’attore all’autore e regista. Da autore inizio a scrivere i primi testi, il primissimo è stato Excalibut. Portarlo in scena e vedere persone che ridevano mentre altre si annoiavano fu un grande stimolo per iniziare a seguire corsi di formazione in tutta Italia. Ho seguito tre corsi in tempi diversi. Ho cominciato a scrivere e sono arrivati i primi riconoscimenti a testi teatrali inediti scritti da me. Il più prestigioso è il Fiorino d’Oro a Firenze, ho vinto anche il Premio Vallecorsi, il Premio Ernesto Calindri a Milano. Ho vinto premi anche a Roma, il Premio Fara Numa a Napoli, a Bari il Premio Osservatorio, qui in tre diverse edizioni ho vinto un primo, un secondo e un quarto posto. A Latina poi è arrivato il Premio Sorriso con il testo “W le Donne” che venne portato in scena da una compagnia del posto in tutto il Lazio, era il 2005.
‘W le donne’, risulta essere un testo sempre attuale.
La cosa straordinaria di W le Donne è il suo essere un testo che dopo vent’anni è attualissimo perché parla di una cosa molto semplice: la lotta interna tra l’uomo e la donna, quando alla fine le donne e gli uomini sono la stessa faccia dell’umanità, cosa che noi non vogliamo ammettere. Nasce così questo testo teatrale replicato da diverse compagnie.

Mi racconti il percorso nella drammaturgia e nella comicità.
E’ stato un altro percorso importante. Ho all’attivo diversi testi drammaturgici successo, come ‘Briciole di Luce’, incentrato sulla vita di Palatucci, che si è classificato terzo ad un concorso a Firenze. Dopo il debutto nel 2011 al Rendano, nel 2014 è stato portato in scena al Teatro del Bibbiena di Mantova durante le giornate della memoria. ‘Vittime di guerra’ racconta l’eccidio avvenuto ad Acquappesa il 9 settembre del 1943 quando cinque militari della c.d. territoriale, disertori, furono ingiustamente fucilati. ‘Teresa’ racconta la vicenda di Teresa Gullace, nata a Cittanova e trasferitasi giovane a Roma, la cui fucilazione ispirò Roberto Rossellini nel film “Roma Città Aperta”. Altri testi drammaturgici premiati o andati in scena con successo sono: Qualcosa di più, Il canto del Mare (che ha avuto il premio più importante ma che non ho mai portato in scena fino ad ora), Il mare oltre i ricordi, Il postino, Un biglietto per il Paradiso, Il Pescatore dei Ricci. Poi “I sentieri dei Sogni” uno dei miei primi testi in assoluto sull’amore ai tempi dell’immigrazione. Ho scritto anche testi comici come ‘W le donne’, ‘Può sempre Accadere’, ‘Il mio migliore Amico’, ‘W gli uomini’, ‘Amori in condominio’, ‘Nessuno è perfetto’ e ‘Ne è valsa la pena’.
Com’è lavorare con amici e colleghi, sia giovani che meno giovani?
Il teatro ha la capacità di coinvolgere persone facendole diventare, dolente o nolente fratelli. Nel teatro si creano fratellanza e molta condivisione, si entra nello spirito delle persone. Chi fa teatro sa perfettamente che se tu non ti sai appoggiare al tuo partner attore nella vita non potrai mai recitare. Si basa molto sulla fiducia, sull’interscambio, questo arricchisce gli altri e arricchisce te, questa secondo me è la prima cosa. E’ chiaro che, come tutti i microcosmi umani, anche tra di noi avvengono quelle dinamiche della vita: ci sono le piccole gelosie, i dispettucci, ci sono le persone che vorrebbero avere un ruolo migliore e uno peggiore. Il teatro è un universo che a volte ti sa dare grandi soddisfazioni, ma a volte anche delle amarezze. Certe volte mi stanco anche io, vorrei mandare tutto a monte, poi però torna sempre il testo giusto, che ti stimola, torna il momento del sorriso, torna la singola persona che ti fa rinnamorare del teatro, che ti fa ritornare la voglia di fare teatro con così tanto amore che riesci a cancellare qualsiasi altro dispiacere e alla fine riesci a tornare a fare teatro.
Quest’anno hai iniziato a Paola un laboratorio teatrale che ha portato alla nascita della neo Compagnia Teatrale Eos APS di cui sei il Direttore Artistico. Con le quattro compagnie di cui sei presidente e/o direttore artistico hai stilato un calendario di appuntamenti per il mese di agosto.
Con la compagnia Cilla porteremo in scena ‘W gli Uomini’ e con Cilla Giovani ‘W le Donne’, due testi che potrebbero essere portati in scena uno dopo l’altro essendo la stessa storia vista in maniera diametralmente opposta. Con la Compagnia della Rosa porteremo in scena ‘I sentieri dei Sogni’, un testo che nasce da un progetto del Ministro degli Affari Esteri che era basato sul tema del turismo delle radici. Punto di riferimento sono storie realmente accadute. Una narra la vicenda di un ragazzo che va in America e vuole sposare una ragazza del paese. Incarica la famiglia di trovargli la moglie, viene organizzato il matrimonio per procura. A rappresentarlo nel giorno delle nozze è il fratello si innamora della sposa. Da qui lo scandalo perché poi alla fine il fratello e la sposa resteranno insieme. Con la Compagnia abbiamo raccontato storie in chiave comica, alcune scene sono anche in chiave drammatica, come la storia di uno che parte e di cui si perdono le tracce.
Torna dopo diversi anni, siamo tra gli anni ‘50 e gli anni ’70. Intanto nel ‘71 viene promulgata la legge sul divorzio e quando dopo dieci anni torna con la compagna conosciuta all’estero, va dalla moglie e chiede il divorzio. in un paesino dell’epoca questa viene vista come una cosa terribile. Una giovane donna con un figlio vive l’esperienza del divorzio come una morte, si definisce una vedova bianca, mette un velo bianco sulla testa. C’è anche una storia, quello dello zio d’America diventato ricco che torna e tutti i parenti lo vogliono ospitare ma ad un tratto, fingendosi caduto in disgrazia dice di essere poverissimo. Tutti i parenti si allontanano, tranne una nipote, la più povera di tutti, che dice di avere una casa. A quel punto rivela di essere ricco, va dalla nipote a cui ristruttura la casa. Il messaggio è che la povertà tiene lontana gli esattori e le tasse, i truffatori e i parenti in genere. Con la Compagnia Eos APS porteremo in scena ‘Ne è valsa la pena’, ambientato in una casa di riposo in cui si celebra il matrimonio tra un pensionato e una russa che ha bisogno solo di avere la cittadinanza e la carta di soggiorno. L’uomo pensa di avere finalmente alla sua l’occasione di stare accanto ad una donna bella. Lei sparisce subito dopo il matrimonio, lui alla fine dice che comunque ne è valsa la pena.
PH. Paolo e Daniele Salerno
