Exodus. L’esperienza dei giovani sulle orme di San Francesco di Paola

Una settimana che ha il sapore della rinascita, dei sorrisi ritrovati e dei cuori aperti. È ciò che hanno vissuto i ragazzi delle comunità Exodus di Caccuri e Carolei, realtà fondate da don Antonio Mazzi, durante la loro permanenza dall’11 al 17 agosto presso l’Ostello della Gioventù di Longobardi Marina, annesso alla parrocchia San Nicola Saggio e di proprietà dei Frati Minimi di San Francesco di Paola.

Accompagnati dagli educatori, i ragazzi hanno intrapreso un cammino fatto di piccoli gesti e grandi emozioni. Le giornate scorrevano tra momenti di lavoro condiviso, momenti di parola e di gruppo di condivisione, istanti di deserto dove ciascuno poteva guardarsi dentro, ascoltare gli altri e aprirsi senza paura. Accanto a questi, non mancavano momenti di svago e di leggerezza, come un tuffo rinfrescante nel mare calabrese, in cui i sorrisi e la gioia si mescolavano all’energia della natura circostante.

I giovani si sono presi cura del luogo che li ha accolti, come segno tangibile di gratitudine e restituzione. Hanno curato con dedizione gli spazi esterni, dal verde al giardinaggio, e gli ambienti interni, pulendo, sistemando e rendendo accoglienti i locali. Ogni gesto è diventato un atto di rispetto e riconoscenza, un modo concreto per restituire ciò che hanno ricevuto. “Rendersi la mano” – così come i ragazzi hanno più volte raccontato – è stato il filo rosso di questa esperienza. Aiutarsi a vicenda, accogliere la fragilità propria e altrui, costruire relazioni autentiche: tutto questo ha creato una fraternità capace di guarire e dare speranza.

Un ringraziamento speciale va al Molto Reverendo Padre Provinciale dell’Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola, Antonio Maria Bottino, anche assistente spirituale di Exodus Sud. La sua presenza costante è stata luce e guida: silenziosa ma attenta, ferma ma dolce, sempre pronta a sostenere. Padre Antonio ha camminato accanto ai ragazzi, condividendo fatiche e gioie, trasformando i silenzi in preghiera e le parole in semi di speranza. La sua vicinanza ha fatto sentire a ciascuno che la vita, anche nei momenti più fragili, può essere accompagnata da cura, ascolto e amore.

Un grazie speciale va anche a padre Domenico Pudia, che ringraziamo per la calorosa accoglienza.

Questa settimana è stata molto più di un semplice soggiorno: è stata un’esperienza che lascia un’impronta indelebile, una testimonianza di come la cura, la fraternità, la condivisione e il gioco possano trasformare la vita dei giovani, facendo rifiorire speranza e fiducia.

Come ricorda San Francesco di Paola:
“La carità è la regina delle virtù: essa edifica i giovani, consola gli afflitti e sostiene i deboli.” 

Un’esperienza che rimarrà nei cuori, nei sorrisi condivisi, negli abbracci sinceri e nei ricordi di ogni tuffo nel mare, un seme di luce che continuerà a crescere nei ragazzi, insegnando che la bellezza della vita nasce dal prendersi cura degli altri, dalla gratitudine e dalla capacità di donarsi con cuore aperto.