Territorio
Exodus compie 40 anni. La Carovana fa tappa a Carolei

È arrivata anche a Carolei, presso la comunità educativa specialistica ‘Casa Madre Elena Aiello’, la “Carovana del 40”, lo storico viaggio educativo e simbolico organizzato dalla fondazione Exodus, che
quest’anno festeggia il suo 40° anniversario.
Era il 25 marzo 1985 quando, dal Parco Lambro di Milano, don Antonio Mazzi dava il via alla prima avventura di Exodus: un viaggio fuori dai margini della società, ma dentro l’umanità più autentica, quella
ferita, smarrita, in cerca di senso. Da allora sono passati quarant’anni di strade battute, comunità fondate, giovani incontrati, sogni ricuciti con pazienza.
“I ragazzi dentro alle comunità si sentono morire”, racconta Don Antonio Mazzi, fondatore di Exodus.
“Hanno bisogno dell’avventura, nel senso etimologico del termine: ad-ventura, andare incontro a ciò che deve ancora accadere. A tenerli vivi è la sorpresa. E le nostre Carovane servono proprio a questo: viaggi a tappe in cui si cresce, si incontra, si costruisce senso e relazioni”.
E quest’anno, per celebrare questo lungo cammino, Exodus ha messo in marcia una Carovana speciale: quattro mesi di viaggio, dal 1° giugno al 1° ottobre, dalla comunità in Madagascar fino a Sirmione,
attraversando 12 regioni italiane. Un pellegrinaggio laico, ma profondamente spirituale, dove la vera meta non è il luogo, ma la trasformazione interiore di chi pedala e di chi accoglie.
L’11 e il 12 settembre, la Carovana si è fermata a Carolei, presso la comunità educativa ‘ Casa Madre Elena Aiello’, diventando per due giorni cuore pulsante di riflessione, festa e condivisione.
Ad accogliere la Carovana, con grande calore e partecipazione, la responsabile della comunità, Deborah Granata, insieme a tutta l’équipe educativa, che ha organizzato un’accoglienza ricca di
significato, fatta di ascolto, sorrisi, testimonianze.
Il messaggio educativo della Carovana è forte e controcorrente: non si cambia restando fermi. Per uscire dal buio non bastano le parole: serve il movimento, la relazione, il mettersi in gioco, corpo e
anima. La bicicletta, simbolo di questo viaggio, non è solo un mezzo di trasporto, ma un esercizio pedagogico: fatica, equilibrio, costanza, cadute, ripartenze. Proprio come la vita.
E proprio nella tappa di Carolei, i giovani della comunità hanno potuto sperimentare questo approccio,
affiancando i carovanieri, ascoltando le storie di chi è più avanti nel cammino, ricevendo nuove energie per continuare il proprio percorso di rinascita.
Il passaggio della Carovana a Carolei non è stato solo un evento celebrativo, ma un seme piantato nella comunità locale. Perché non si tratta solo di festeggiare un anniversario, ma di rilanciare una sfida
educativa: rimettere al centro i giovani, ascoltarli, sostenerli, credere nel loro cambiamento.
Come ha ricordato don Mazzi in un videomessaggio trasmesso durante l’evento: “Se questi quarant’anni hanno avuto senso, è perché non abbiamo mai smesso di camminare insieme
ai ragazzi. E finché ci sarà un giovane in crisi, Exodus sarà lì, a pedalare con lui verso un futuro possibile”.