Conflenti. Mons. Parisi alla festa della Madonna, “Maria disponibile al servizio”

La celebrazione nel giorno della festa della Madonna della quercia di Visora

Conflenti ha celebrato la Madonna della quercia di Visora. Nell’ultima domenica di agosto è stato rinnovato l’atto di affidamento alla Vergine. Tantissimi i pellegrini che, fin dalle ore del giorno, hanno raggiunto il santuario mariano. Molte parrocchie hanno organizzato un cammino a piedi dai paesi limitrofi.
La santa Messa è stata presieduta da mons. Serafino Parisi, vescovo di Lamezia Terme. “Guardiamo alla testimonianza di vita e di fede della vergine Maria”, ha detto all’inizio della celebrazione introducendo l’offerta del cero votivo da parte dell’amministrazione comunale.

“Il servizio reso in modo umile e capace di generare tra di noi le relazioni di fraternità, di amicizia e di comunione”, ha detto mons. Parisi nella sua omelia insegnando a partire dalla prima lettura e dal vangelo.

“Il Signore entra nella storia con debolezza, mostrando a noi che da questa debolezza può venire tutta la potenza di Dio”, la constatazione del presule. Mons. Parisi, rivolgendosi ai pellegrini della Visora, ha evidenziato che “Maria, pensata Immacolata per essere la madre di Gesù, non ha deciso di fare l’influencer, ma si è detta la serva del Signore”. “Ella – ha proseguito – non si è inorgoglita, ma ha dato disponibilità piena alla volontà di Dio”. Questa realtà “ci fa capire che nella vita la gioia più grande è quella di poter dire, con tutti i nostri limiti, di aver realizzato la volontà di Dio”. Per questo l’invito è “a fidarci totalmente di Dio, anche quando le cose non sembrano andare secondo i nostri schemi: la sua gioia è la nostra gioia”. Nella preghiera sei fedeli, mons. Parisi ha rivolto un pensiero “ai tanti ultimi che la società pone agli ultimi posti. Essi sono già guardati da Dio, portiamoli avanti”. Un messaggio a tutti e alle Istituzioni perché “si facciano promotrici di leggi e azioni per le quali i più fragili si sentano rispettati nella loro dignità”. Un grato pensiero il presule lamentino lo ha avuto ricordando mons. Luigi Antonio Cantafora, deceduto alcune settimane fa.