Clarisse. La bella esperienza estiva di ritiro per giovani

 “La virtù della speranza risponde all’aspirazione alla felicità, che Dio ha posto nel cuore di ogni uomo…”” (CCC 1808). La speranza, che accompagna questo cammino giubilare, è stato il tema centrale dell’ormai consuetudinario appuntamento estivo presso il Monastero di Clausura S. Chiara all’Immacolata di Rende svoltosi lo scorso 11-14 Agosto.Il percorso del ritiro ha mostrato una lettura della speranza attraverso lo sguardo di S. Francesco e S. Chiara. Le riflessioni  guidate da Suor Maria Gabriele, Clarissa dello stesso Monastero, e Fra Filippo Campolo, così come la celebrazione della veglia guidata da Fra Ippolito Fortino, hanno messo in relazione la Parola, i documenti della Chiesa e le Fonti Francescane nel tentativo di introdurre i partecipanti negli ingranaggi che si attivano con la speranza, per esercitarci all’invisibile, all’oltre di Dio nelle trame umane della nostra storia, per allenare il nostro sguardo al cielo, a ciò che oltrepassa questa realtà seppur restando legati ai confini di ciò che possiamo oggi sperimentare e percepire sulla terra. Chiara e Francesco di Assisi hanno incarnato nella loro vita questa prospettiva orientata al cielo, questa direzione che ha dato fondamento alle loro ispirazioni e alle loro scelte. In particolare è stata oggetto di meditazione l’esperienza di Chiara in relazione ai segni giubilari, come ad esempio la porta, simbolo di salvezza in Cristo che per Chiara è stata strumento di un passaggio definitivo, della rinascita ad una nuova vita, quella porta sbarrata da pesanti pietre che lei apre con tocco leggero nella notte della fuga dalla casa paterna in direzione della Porziuncola, rappresenta l’inizio di una nuova strada che la unirà per sempre al Signore. Il cammino, elemento caratteristico dell’Anno Santo, in Francesco e Chiara è sostanza della scelta di povertà: essere pellegrini e forestieri in questo mondo significa attraversare la terra senza alcun attaccamento, tenendo con sé solo l’Amore di Dio, camminare nei propri deserti interiori alleggerendo le spalle dal superfluo e custodendo l’essenzialità. Il ritiro, scandito dai tempi di preghiera delle Clarisse, ha visto numerosi partecipanti tra giovani e giovani – adulti che hanno potuto sperimentare il silenzio, ma anche la fraternità, gustando del clima di pace che abita questo luogo e che aiuta a guardare alle proprie ferite, alle proprie chiusure, alle proprie zone di comfort, alle proprie fatiche smuovendole dall’interno e lasciando che il Signore parli proprio lì e dia nuovo slancio ai nostri passi lenti. Il cammino prosegue a partire da Ottobre con gli incontri mensili di meditazione clariana della Parola, pensati e guidati dalle Clarisse, aperti ai giovani, alla scoperta della figura di Abramo.

Gaia Carlucci