Chiesa e missioni, binomio vincente

Il nuovo volume a cura della Fondazione MAC mette in rilievo lo stretto legame tra la settima arte e la pastorale ecclesiastica

Si intitola Cinema e missione. Fonti audiovisive e storia delle missioni cattoliche (Il Mulino 2025) il nuovo volume curato da Gianluca Della Maggiore, docente all’Uninettuno e direttore del Centro internazionale di ricerca CAST, da Sergio Palagiano, archivista presso l’Archivium Romanum Societatis Iesu, da Steven Stergar, esperto in Storia del cinema e dei media audiovisivi, e da mons. Dario Edoardo Viganò, presidente della Fondazione Mac (Memorie Audiovisive del Cattolicesimo). Il testo è il risultato di numerosi studi, convegni, ricerche e indagini archivistiche condotte sul tema del rapporto tra la settima arte e le missioni cattoliche. La storia e gli sviluppi del cinema nel mondo sono trattati in diversi saggi, redatti a partire da materiali messi a disposizioni da saveriani, salesiani, dalla San Paolo Film, dall’Agenzia Fides, da varie congregazioni femminili e da archivi nati per tenere memoria delle missioni in Congo, in Guyana, in India, in Alaska e in altri luoghi. La pubblicazione è stata possibile grazie al sostegno della Fondazione Mac, della Biblioteca Apostolica Vaticana, dell’Archivio storico di Propaganda Fide e del Dicastero per l’evangelizzazione. Il cinema è un mezzo attraverso il quale la Chiesa dà prova diretta e concreta della sua azione pastorale, rivolta ad ogni uomo e donna. Il termine “missione” chiama in causa un insieme di azioni e atteggiamenti e apre un ventaglio di riflessioni teologiche ed esegetiche, ma la sua vera prassi è stata sancita dalla Congregazione di Propaganda Fide, sorta nel 1922 per volontà di Gregorio XV allo scopo di annunciare nel mondo la Parola di Dio. Tanti sono i missionari che, nel corso degli anni, si sono recati nei cinque continenti per accendere la luce della fede in Dio nei popoli con i quali si sono interfacciati. Questi religiosi hanno sviluppato una grande passione per il cinematografo, in grado di dare evidenza delle loro predicazioni a contatto con le realtà locali. Non bisogna dimenticare gli enti e le istituzioni che si sono sempre occupati di apostolato e hanno lavorato per rendere fattiva la presenza della Chiesa in ogni contesto di vita, documentata mediante i mezzi audiovisivi: il Pontificio Istituto Missioni Estere, l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, i Gesuiti, i Fratelli delle Scuole Cristiane, la Piccola Opera della Divina Provvidenza, le Religiose del Sacro Cuore di Gesù, le Orsoline dell’Unione Romana, i Missionari d’Africa, le Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, oltre ai citati Propaganda Fides e Agenzia Fides. La potenzialità insita nell’impiego della strumentazione audiovisiva consiste nel superare le barriere linguistiche, che hanno sempre rappresentato un ostacolo alla catechesi, e nell’offrire un metodo trasversale allo studio delle prassi ecclesiali. Il nuovo volume vuole sottolineare l’importanza del dialogo tra il patrimonio storico dell’Archivio Apostolico, le collezioni della Biblioteca Vaticana e le fonti audiovisive cattoliche legate agli obiettivi missionari, per scoprire e valorizzare dimensioni finora sconosciute della vita della Chiesa nel suo impatto con culture e contesti sociali diversi. Secondo Gianluca Della Maggiore, sarebbe bene innescare un’autentica operazione di salvataggio di pellicole, foto e video che sono oggetti di valore per la memoria collettiva.