Chi era Ruggero Leoncavallo?

A Montalto Uffugo, dal 25 al 31 agosto, il “Festival lirico dedicato al famoso compositore napoletano

Nato a Napoli il 23 aprile 1857 da una nobile famiglia di campagna delle Puglie, Ruggero (Ruggiero) Leoncavallo era figlio di Vincenzo, giudice e magistrato regio, e di Virginia D’Auria, donna dalla salute cagionevole ma probabilmente dedita all’arte. La famiglia si spostò in diverse località fino a mettere piede a Montalto Uffugo nel 1865, dove Vincenzo fu chiamato ad esprimersi su un caso di omicidio (cuore dell’opera “Pagliacci”). Ruggero frequentò il liceo e il conservatorio a Napoli, intraprese gli studi letterari a Bologna a partire dal 1876, conobbe Giosuè Carducci e iniziò la redazione delle sue prime opere ispirate a Richard Wagner: il meno fortunato “I Medici” del 1893, incentrato sulla congiura dei Pazzi, sull’intreccio amoroso tra Giuliano de’ Medici, Simonetta e Fioretta e l’ambiente storico del tempo, e “Chatterton” del 1896 ispirato al poeta maledetto Thomas Chatterton. Dopo essersi recato in Egitto, Ruggero si diresse a Parigi, la cui cultura e la cui società fin de siècle ebbero un notevole impatto sulla sua produzione artistica. Il poema sinfonico “La nuit de mai” del 1886, tratto da Alfred de Musset, fa riferimento proprio al legame tra Leoncavallo e la Francia. Nel 1888 il genio tornò in Italia e si diresse a Milano, dove fu rappresentata per la prima volta il 21 maggio 1892, presso il Teatro dal Verme, la sua opera teatrale più importante intitolata “Pagliacci” che, insieme a Cavalleria rusticana di Mascagni (1890), divenne il capolavoro verista più rappresentato nei teatri. “Pagliacci”, come ebbe a dire lo stesso compositore, si ispira ad un delitto realmente accaduto a Montalto Uffugo in Calabria, dove lui visse alcuni anni da bambino. Parla di una compagnia teatrale girovaga che vuole inscenare una commedia ma, a causa della gelosia, tutto si trasforma in tragedia. Ruggero produsse poi il suo secondo poema sinfonico “Seraphitus Seraphita” (1894), quindi scrisse “La Bohème” (1897) e “Zazà” (1900), traendo sempre ispirazione dalla cultura francese, e infine “Il Rolando da Berlino” (1904) commissionatogli dall’imperatore tedesco Wilhelm II. È noto il soggiorno di Leoncavallo a Brissago nel Canton Ticino dove, nel 1903, fece costruire dall’architetto Bernasconi “Villa Myriam” (ora demolita) e dove gli venne anche concessa la cittadinanza onoraria. A Brissago il compositore realizzò varie opere insieme al poeta locarnese Angelo Nessi: “Maià” e “Malbruk” (entrambe messe in scena a Roma nel 1910), “Zingari” (1912) e altre operette tra cui l’indimenticabile “Mattinata” (1903). Ruggero visse in Toscana negli anni in cui si consumò il primo conflitto mondiale, dedicandosi alla composizione dell’opera patriottica “Mameli” nel 1916, insieme ad altre operette. Morì a Montecatini Terme il 9 agosto 1919. A Montalto Uffugo (CS), nell’edificio dove prese vita l’opera “Pagliacci”, è stato aperto il Museo Leoncavallo dedicato alla vita e alle opere liriche di Ruggero. Preserva il suo pianoforte, la sua bacchetta, vari spartiti, lettere autografe, dischi e altro ancora. Qui si svolge, come di consueto, il festival lirico che quest’anno si aprirà il 25 agosto e si concluderà il 31 dello stesso mese.