Al via entro l’anno lo screening nazionale gratuito per i bambini

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Il diabete di tipo 1 (DT1) e la celiachia rappresentano due delle malattie autoimmuni più comuni tra i bambini. In Italia, si stima che una piccola percentuale sia colpita dal diabete di tipo 1 (DT1), mentre una percentuale più alta è affetta dalla celiachia. Entrambe le condizioni hanno un’origine autoimmune e possono essere individuate in anticipo tramite la presenza di autoanticorpi, che possono essere rilevati anche diversi anni prima che i sintomi si manifestino clinicamente. La diagnosi precoce, resa possibile grazie a programmi specifici di screening, consente di intervenire tempestivamente per ridurre il rischio di complicanze e migliorare il decorso della malattia.

Il nuovo programma nazionale di screening per la celiachia, istituito tramite la Legge 130/2023, mira a individuare precocemente i soggetti a rischio tra i bambini attraverso un test volontario eseguibile direttamente presso lo studio del pediatra tramite un semplice prelievo capillare (pungidito). L’avvio del programma, su scala nazionale, è previsto entro la fine del 2025.

Il successo della fase pilota, “D1CeScreen” promosso dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) condotta in quattro regioni italiane (Campania, Lombardia, Marche e Sardegna), ha evidenziato, su un campione di 5.363 bambini suddivisi per le fasce di età di 2, 6 e 10 anni, dati estremamente significativi: il 0,97% ha mostrato positività al test del diabete di tipo 1, mentre il 2, 8% è risultato positivo al test per la celiachia; per intenderci 1 e 3 bambini su 100.

La diagnosi precoce porta con sé numerosi benefici. Nel caso della celiachia, intervenire tempestivamente consente di iniziare immediatamente una dieta senza glutine, evitare ritardi nella diagnosi e prevenire complicanze come malassorbimento, ritardo nella crescita e disturbi intestinali cronici. I sintomi comuni includono sintomatologie come affaticamento, diarrea, vomito, dolori addominali, gonfiore o perdita di peso.

Con l’introduzione a livello nazionale dello screening, l’Italia si dota di un sistema organizzato ed efficiente che si basa su una rete consolidata di pediatri, laboratori e centri specialistici. L’obiettivo principale è sviluppare un modello preventivo che ponga la salute dei bambini al centro e favorisca una diagnosi precoce delle malattie autoimmuni più comuni in età pediatrica.