Città
Affavorì, la trattoria delle persone

L’iniziativa sociale è stata inaugurata recentemente nel cuore del capoluogo brutio
“Questo non è un ristorante, è un’associazione di promozione sociale, qui bisogna
rispettare i tempi di chi lavora, qui non può entrare la fretta e l’impazienza, qui si
regalano sorrisi. Benvenuti a casa vostra”, è ciò che recita il cartellone pensato per
accogliere gli avventori di “Affavorì, trattoria delle persone”, recentemente inaugurato
nel cuore del centro storico di Cosenza.
Un luogo speciale, colorato, accogliente, autentico, dove poter gustare piatti tipici
della tradizione, preparati con grande cura, immersi in un’atmosfera amichevole.
“Il progetto nasce dal desiderio di regalare più autonomia possibile ai ragazzi con
difficoltà, attraverso il lavoro. Siamo partiti facendo un laboratorio di pasta fresca, per
tre anni abbiamo formato oltre cinquanta ragazzi che adesso sanno fare diversi
formati di pasta ad iniziare dai ‘maccarruni’ che poi noi abbiamo trasformato in
‘maccabuoni’. Questo tempo è servito per insegnare ai ragazzi anche una disciplina
necessaria nel lavoro e per facilitare l’aggregazione tra di loro come gruppo,
creando nuove amicizie”, così Sergio Crocco, presidente dell’associazione La Terra
di Piero, impegnata in progetti di volontariato sul nostro territorio ed all’estero, tra cui
‘Affavorì’, della quale è presidente onorario: “L’idea finale era aprire questo posto e
dargli questo nome che mi girava nella testa da tanti anni perché secondo me è
bellissimo dire a qualcuno: “affavorì”, invitarlo a sedere al proprio tavolo e mangiare
insieme”.
Le persone coinvolte nel progetto sono affette da sindrome di Down, da disturbo
dello spettro autistico o problematiche di tipo cognitivo, fanno parte di diverse
associazioni del territorio: ‘IoNoi’, l”Associazione italiana persone Down’, ‘La Spiga’,
‘Punto e a capo’, che li seguono da tempo. “Io sono Giovanni, un ragazzo che ha
molte potenzialità, instancabile. Sono nella terra di Piero da quattro anni, faccio il
volontario ed ho avuto questa opportunità nella trattoria. Lavoro qui come direttore di
sala, controllo se i tavoli sono a posto, che tutto sia in ordine e pulito e coordino i
camerieri. In questi giorni sono molto impegnato anche con i corsi che seguo, ho già
preso la patente europea per il computer e sto facendo un altro corso di informatica”,
sono le parole di ‘Giò-giò’, che ha da poco terminato la preparazione della pasta
fresca fatta a mano:”È bello lavorare con questa squadra, i ragazzi ci sanno fare, la
nostra cucina è molto buona e piace alle persone che ci vengono a trovare”. A
condividere il suo entusiasmo nella crew c’è anche Lucilla: “Sono molto contenta di
essere qui, aiuto in cucina, mi piace molto fare i fusilli, è molto bello che le persone
vengano qui da noi” e, riferendosi all’inaugurazione, ha aggiunto: “L’altra volta c’è
stata una grande festa, sono venute tantissime persone. C’era tutta la piazza piena e
noi abbiamo aiutato e preparato per la gente tante cose buone ed abbiamo fatto
anche un video”.
I ragazzi che lavorano in trattoria non sono dipendenti, ma soci dell’ APS e, come ha
specificato Crocco:”Gli utili che speriamo arriveranno saranno divisi con i ragazzi e
con le loro famiglie. Questo è un progetto non solo della Terra di Piero che lo ha
portato avanti, ma di tutta la città che non si gira dall’altra parte, che vuole che ci sia
questa, ma possibilmente anche altre oasi di civiltà in questa città che, nonostante
gli innumerevoli problemi, ha un DNA solidale. Abbiamo un’alleanza con il nostro
territorio della quale siamo felicissimi e riconoscenti, si è creata una vera e propria
gara di solidarietà, ci è stata donata la cucina, i cuocipasta ed altre attrezzature,
periodicamente riceviamo delle forniture ad esempio di carne o di formaggi che ci
vengono donate. L’affluenza è indescrivibile ed a volte ci lascia increduli, ogni giorno
il locale è pieno, inizialmente era prevista solo la colazione e il pranzo, ma da questa
settimana serviremo anche la cena, abbiamo prenotazioni per i prossimi mesi.”
Gli ospiti della trattoria vengono accolti in un caleidoscopio di immagini, frasi, foto,
disegni, quadri, simboli dal significato profondo, ogni centimetro del locale è pieno di
senso:”Abbiamo cercato di rendere questo posto il più bello e accogliente possibile,
perché la bellezza è contagiosa e dà positività. Mi ci sono dedicato personalmente
perché l’ho voluto più pieno possibile, luminoso e colorato, perché i ragazzi devono
stare nell’allegria e nella gioia di fare un lavoro che a loro piace. Molte delle
decorazioni sono state fatte da associazioni o da alcuni asili del territorio che ce le
hanno donate. L’angolo a cui sono più legato in assoluto è quello in cui c’è la frase in
lingua swahili ‘Mtu Ni Utu’ che vuol dire ‘ogni uomo è umanità’ e rappresenta
esattamente la filosofia della Terra di Piero: ogni persona è importante quanto tutto il
mondo”, le parole di Sergio Crocco.
A guidare i ragazzi Tiziana Turano, maestra pastaia, socia fondatrice della Terra di
Piero e presidente della trattoria:”L’obiettivo è far fare ai ragazzi un percorso che li
conduca all’autonomia e per fare questo, gradualmente io mi dovrò staccare da loro.
Ognuno ha il suo ruolo, dell’accoglienza dei clienti, la gestione della sala, l’aiuto in
cucina, organizzati in turni brevi, perché si stanchino il meno possibile. Io li ho
formati per quanto riguarda la produzione della pasta e posso dire che alcuni di loro
hanno veramente un talento innato. I ragazzi lavorano i diversi formati di pasta a
vista nel locale: maccheroni, fusilli, cavatelli, schiacciatine, girandole, lagane,
gnocchi. I prodotti utilizzati sono rigorosamente del territorio, il menù è giornaliero ed
include le nostre eccellenze. Siamo aperti dalle 8 del mattino per proporre la
colazione e da poco abbiamo messo su un progetto rivolto alle scuole della città per
servire loro la colazione e descrivere la nostra realtà”, quanto sottolineato da Turano,
che ha concluso:”È difficile spiegare ciò che i ragazzi riescono a dare, nonostante io
sia mamma di quattro figli e nonna di un nipotino, quello con loro è un incontro
nuovo, mai sperimentato prima. Stare con i ragazzi mi ha dato la possibilità di
conoscere l’amore nell’accezione più pura”.