Città
A Rende la premiere de “La donna delle farfalle” del regista Fortino
Il cortometraggio vuole essere un’iniziativa per sensibilizzare la prevenzione del cancro
“‘La donna delle farfalle’ più che un’opera cinematografica vuole essere un’iniziativa mirata alla sensibilizzazione per la prevenzione del cancro. Tutto nasce quasi per caso, un giorno ero in palestra con una amica, Alessandra De Cunto, presidente dell’associazione Ol3. Lei vide casualmente la farfalla che ho tatuata sulla spalla sinistra. Alessandra, che ha vinto la sua battaglia contro il cancro, mi confessò che le farfalle sono un elemento importante nella sua vita. In un istante mi venne in mente un’opera cinematografica e l’istante dopo subito il titolo, ‘La donna delle farfalle’, quindi tutto nacque così; poi divenne soggetto di una sceneggiatura da me inventata e infine un’opera cinematografica”. Il cosentino Luca Fortino è regista de ‘La donna delle farfalle’, il cortometraggio prodotto da Dorado Pictures, la cui premiere si è tenuta giovedì presso il cinema Garden di Rende. Il cinema abbraccia l’etica e diventa veicolo di un forte messaggio sociale, quello della prevenzione. Raccontare il cancro in modo non drammatico attraverso il cinema richiede coraggio: “Ho passato un periodo di tempo meditando su questo e poi ho deciso di non raccontare la malattia. Il malato oncologico sa bene quello che passa, non volevo angosciare i malati oncologici, così come non volevo angosciare il pubblico parlando di malattia, anche perché opere di natura sociale sul cancro che raccontano il percorso che affronta il malato oncologico ce ne sono tante, per cui ho pensato di utilizzare una storia parallela che incuriosisca e trasmetta al pubblico stesso un messaggio di speranza, di possibilità, quindi senza raccontare la malattia”. Far uscire dalle cicatrici le farfalle è possibile “attraverso l’approccio alla vita che ho raccontato nella sceneggiatura, ovvero cercare di guardare ogni problema come un’opportunità, ogni problema può diventare un’opportunità di crescita. Ad esempio per Alessandra De Cunto l’aver scoperto il cancro è diventata l’opportunità per apprezzare la vita, vincere una battaglia e cambiare direzione; un cambio di direzione in cui anche le piccole cose assumono un valore. Lei, come altri, ha trasformato un problema in un’opportunità, questo secondo me è il modo di far uscire le farfalle da una cicatrice. Ci rendiamo conto che la vita è importante quando capiamo che un giorno finirà. Le persone sono sopraffatte dal ritmo quotidiano, ogni tanto a qualcuno capita di doversi fermare per un motivo; quando ci si ferma e si rischia di perdere quello che si ha, ci si rende conto di quanto la vita sia breve, forse solo in quel momento le si attribuisce il giusto valore”. Il regista Fortino torna a lavorare nella sua terra natia: “Lavorare a casa mia dopo tanti anni è stato un momento che mi ha emozionato due volte. Vedere che i miei concittadini hanno apprezzato tanto quello che hanno visto è stato per me molto significativo. Mi auguro di continuare a poter fare delle cose qui a Cosenza perché da un po’ di tempo nutro la necessità di rimanere a casa mia, di non dover partire per lavorare fuori. Penso che qui abbiamo le potenzialità, la possibilità, forse manca solo la mentalità giusta, mi auguro che col tempo arriverà anche quella”. Il cortometraggio vanta un cast di grande prestigio con attori come Simona Cavallari ed Enrico Lo Verso. A completare il quadro, la co-protagonista Alessandra De Cunto, che è anche la presidente dell’Associazione OL3. La pellicola è stata girata interamente in Calabria tra Cosenza e Rende; alcune scene sono state girate presso il reparto oncologico dell’Ospedale di Locri, grazie alla collaborazione con l’Associazione Angela Serra di Locri, partner principale dell’iniziativa. Sala gremita per la premiere rendese, “probabilmente ci sarà una proiezione privata a Locri, proprio perché l’associazione Angela Serra è di Locri, riteniamo doveroso andare anche lì e consentire ai cittadini di Locri di poter vedere questa opera cinematografica; poi partirà il percorso festivaliero, a seguito del quale il cortometraggio uscirà sulle piattaforme. Una dedica profonda, “a tutte quelle persone che pensano di non avere speranza. Lo dedico a loro perché vorrei dire loro che basta guardare le cose da un punto di vista diverso. L’impossibile ci sorprenderà, diceva San Francesco; quindi vorrei dedicarlo a chi ha bisogno di vedere il mondo dalla prospettiva diversa, perché anche nei momenti più bui c’è la possibilità di vedere un momento di luce. Lo dice una persona che ha attraversato anche momenti meno luminosi nella sua vita e che questi insegnamenti li ha messi in pratica. Ci sono tante persone che hanno affrontato e vinto la battaglia contro il cancro, lo dedico a queste persone anzitutto”, conclude.
