Prevenire i disastri con consapevolezza

L’evento è nato dalla collaborazione tra la Protezione civile, il Comune di Montalto Uffugo e la Regione Calabria

È giunta in Calabria la mostra nazionale “Terremoti d’Italia” promossa dal Dipartimento di Protezione Civile, nell’ambito delle buone pratiche “Io non rischio”, in collaborazione con il Comune di Montalto e la Prociv regionale. Inaugurata il 18 ottobre presso l’ex incubatore Invitalia e Fincalabria in località Pianette a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, è visitabile fino al 15 novembre. Si tratta di un evento itinerante che intende coinvolgere i visitatori in un percorso di scoperta del fenomeno sismico, consapevolizzandoli sull’importanza di sviluppare e di condividere una cultura della prevenzione. Pannelli interattivi, simulatori dinamici, documenti storici, foto e filmati, sistemati dentro appositi capannoni, restituiscono l’idea della fragilità della superficie nazionale e, in particolare, di quella calabrese. I volontari dell’associazione “Lares Italia” accolgono i frequentatori, li informano sulla natura dei movimenti tellurici e sui mezzi per misurarne la forza, quindi presentano la storia e i pericoli dei terremoti e il grado di vulnerabilità delle città e dei fabbricati. Gli esperti introducono, poi, varie pratiche per rendere più sicura una casa, suggeriscono i comportamenti giusti da adottare prima, durante e dopo, ed espongono le tecniche da mettere in pratica per ridurre i pericoli in caso di calamità naturali. Segue poi la parte pratica e, forse, più interessante di tutta la rassegna: la stanza sismica. Quest’ultima è una piattaforma che consente ai visitatori di osservare direttamente gli effetti di un sisma di magnitudo 6.3., lo stesso che distrusse l’Aquila. Il calendario dell’esposizione comprende vari seminari, ognuno dei quali si concentra su aspetti specifici tra cui i sismi storici in Calabria, gli interventi dei vigili del fuoco nel caso di un evento doloso, e la pianificazione della protezione civile. La mostra vuole educare tutti, in particolare i giovani, ad una cultura preventiva che punti alla riduzione degli effetti devastanti dei terremoti. Ciò è possibile, in primo luogo, facendo un lavoro di squadra che coinvolga forze dell’ordine, scuole, università e professionisti in vari settori. All’iniziativa hanno collaborato anche lo Stato Maggiore della Difesa, la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco, l’INGV e l’Unical.