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Villaggio Coldiretti. Ettore Prandini: "Vogliamo difendere la biodiversità"

Il Villaggio Coldiretti ha fatto tappa a Cosenza. Tre giorni per valorizzare e difendere il Made in Italy

Villaggio Coldiretti. Ettore Prandini: "Vogliamo difendere la biodiversità"

Tre giorni pensati per mettere in campo e difendere il Made in Italy tanto amato e apprezzato anche all’estero. Le insidie, però, sono dietro l’angolo. In questo scenario di insidie è necessario tutelare consumatori e produttori. Come riuscirci? Ne abbiamo parlato con Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, presente al Villaggio Coldiretti che si è svolto a Cosenza il 10, 11 e 12 marzo.

Una tre giorni per difendere il Made in Italy e il Made in Calabria. Qual è la nostra forza?

Credo che la Calabria sia un territorio straordinario in termini di bellezza, di biodiversità, di capacità produttiva molto diversificata sulla filiera agroalimentare, purtroppo poco conosciuta al di fuori dei confini regionali. La voglia e la volontà di Coldiretti di essere qui in questa tre giorni è proprio per creare la possibilità che ci sia una maggior conoscenza rispetto a quello che la Calabria può offrire, creando anche le condizioni perché la Calabria possa essere uno di quei territori sui quali si va a investire in termini di infrastrutture per aumentare la capacità legata all’esportazione delle nostre eccellenze agroalimentari che riguardano sì i prodotti calabresi, ma che possono riguardare tante regioni del mezzogiorno. Abbiamo una possibilità infinita di crescere su quello che è il valore delle esportazioni, oggi abbiamo raggiunto un record storico che supera i 60 miliardi ma noi siamo convinti che si possa fare ancora molto; questo può generare anche una giusta soddisfazione del lavoro che svolgono i nostri imprenditori.

Le insidie sono dietro l’angolo: dal cibo contraffatto a quello sintetico. Come difendersi?

Dobbiamo difenderci da quelli che sono i tentativi, soprattutto voluti da pochi gruppi di potere economico particolarmente rilevanti a livello mondiale che vorrebbero realizzare una dieta unica a livello globale; noi vogliamo difendere la dieta mediterranea, vogliamo difendere la biodiversità, tutto ciò che ci contraddistingue in termini di distintività, questo lo possiamo fare mettendo in campo una azione sinergica con i cittadini, i consumatori italiani e quelli che apprezzano i nostri prodotti a livello mondiale, contrastando il cibo sintetico, il cibo chimico, quello iper-processato fatto in laboratorio, riscoprendo invece l’elemento naturale che il cibo deve avere.

È necessario tutelare sia i produttori che i consumatori, come riuscirci?

Dobbiamo fare una corretta informazione rispetto a quella che è la qualità e lo stile di vita che i cittadini possono avere rispetto ad una corretta alimentazione; riscoprire la biodiversità diventa fondamentale perché molte volte ci soffermiamo nel dire che l’aumento del costo della vita è legato alla spesa o all’acquisto dei prodotti agroalimentari, ma è vero il contrario: il prodotto agroalimentare è quello che incide meno sulla spesa dei cittadini, sono altri i settori che purtroppo stanno minando la serenità di intere famiglie. La corretta informazione può fare la differenza, tanto è vero che noi osserviamo rispetto alla cattiva informazione che abbiamo avuto un calo significativo per quanto riguarda l’acquisto di prodotti legati all’ortofrutta nel nostro paese, in 5 anni abbiamo perso più del 20% di quello che storicamente veniva acquistato e consumato.

Il Villaggio Coldiretti è un evento che rappresenta un grande opportunità per la nostra regione…

Penso che il regalo che Coldiretti abbia voluto fare alla Calabria sia proprio finalizzato a dare una giusta importanza a una regione straordinaria, che può offrire tantissimo non solo ai cittadini ma a quanti vogliono vivere una esperienza a carattere turistico, che vogliono fare esperienze a carattere sensoriale rispetto all’enogastronomia; sotto questo punto di vista la Calabria è un territorio da scoprire, sottovalutato in termini di distintività rispetto a quello che può offrire ai cittadini stessi; la nostra attenzione è proprio nel ripartire dopo la pandemia da quei territori che sono stati spesso e volentieri dimenticati o  poco valorizzati.  

Quali le richieste di Coldiretti?

Chiediamo di dare una giusta importanza al lavoro fatto dagli agricoltori, una campagna di comunicazione a livello mediatico che ponga al centro il ruolo che l’enogastronomia e il cibo hanno in termini di qualità della vita per i cittadini, e soprattutto che la corretta alimentazione è la prima forma in termini di risparmio economico per quanto riguarda anche la spesa pubblica, Se ci alimentiamo in modo corretto avremo meno bisogno nell’acquisto di farmaci. La giusta in formazione sarà quella che farà la vera differenza, in tutto questo dobbiamo sostenere il livello economico delle nostre imprese, portando a far sì che l’agricoltura possa avere una giusta dignità e redditualità rispetto al lavoro che i nostri imprenditori mettono in campo.           

   

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